VIAREGGIO. “Se anche Giorgio Del Ghingaro e la sua Giunta non se la sentono, sia la città a mobilitarsi per dire no alla Mo.Ver. ed al progetto scellerato che prevede un guadagno percentuale di questa società sulle contravvenzioni ai cittadini ed agli ospiti nonché il conferimento di ulteriori compiti gestionali”. Lo scrive Massimiliano Baldini, capogruppo consiliare del Movimento dei Cittadini.

“Ma come, non ci è bastata l’esperienza, ancora lungi dall’essere risolta, della Viareggio Patrimonio? Non ci basta il dissesto da ripianare ? Vogliamo far diventare la Mover la cassa del Comune? Per giunta fortemente condizionata dalla presenza di un socio privato che è ontologicamente guidato da finalità diverse da quelle tradizionalmente pubbliche?

“Il Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago Puccini si adopererà in ogni modo affinché si facciano i conti, una volta per tutte, con queste propaggini che tanti problemi hanno dato e danno al nostro Comune. Come promesso in campagna elettorale, insieme al Movimento Cinque Stelle, abbiamo sottoscritto una mozione che interviene sul contratto della Mover. La stessa mozione che fu pensata e presentata dall’avvocato Stefano Genick nella scorsa consiliatura e frutto di terremoti politici che alcuni protagonisti, oggi di nuovo a cavallo, sembrano aver dimenticato se non, addirittura, rinnegato.

Foto Vt
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“Ovviamente la giunta Del Ghingaro, sul punto, ha chiesto di rinviare il voto per prendere tempo. Mi pare però, a questo punto, visto quanto sta emergendo e visto che “non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire”, la situazione ci obblighi tutti ad iniziative drastiche e risolute. Chiedo a Giulio Zanni, primo firmatario, di portare fino in fondo questa battaglia che condividiamo.

“Il contratto con la Mo.Ver. non ha funzionato e va fortemente ridimensionato, figuriamoci se sono pensabili ampliamenti di competenze. O si entra in quest’ordine di idee o altrimenti la soluzione non può essere che quella del contenzioso. Certamente, visto che c’è un contratto, non sarà facile ma, del resto, la città non può essere tenuta continuamente ‘sotto scacco’ da queste partecipate delle quali siamo tutti stufi e con le quali, stante il dissesto e le procedure conseguenti, è l’ora di chiudere i conti”.

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ultimo aggiornamento: 18-10-2015


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