FIRENZE. Protesta oggi dei balneari sotto la sede della Regione Toscana a Firenze, contro l’aumento dei canoni contenuto nella bozza del bilancio preventivo 2016, licenziata la scorsa settimana dalla Giunta regionale. I balneari hanno poi proseguito la manifestazione sotto la sede del Consiglio regionale per chiedere alla Regione tutta di ripensare l’aumento dei canoni. Quelle che la Giunta toscana prevede di applicare, ha spiegato Emiliano Favilla presidente del comitato ‘Salvataggio imprese del turismo balneare’, “sono cifre impossibili. Abbiamo ricostruito cosa significherebbe un aumento di questo tipo. Da 26 mila euro si andrebbe a pagare 200 mila euro. A questo si aggiungono tutte le altre tasse come l’Imu o quella sui rifiuti. In questa situazione si andrebbe a chiudere”. Favilla ha ricordato che in Toscana “sono 900 le aziende balneari che vivono con le famiglie e hanno anche dipendenti. Già oggi abbiamo grossi problemi a mantenere l’occupazione, a causa delle tasse che abbiamo in vigore”. Altro aspetto che preoccupa la categoria, ha spiegato ancora, ” la prospettiva della direttiva europea Bolkestein che prevede che debbano andare all’asta le concessioni demaniali. Quindi, vorrebbe dire questo che chi oggi ha costruito a proprie spese degli stabilimenti balneari domani li perderebbe, perchè a quelle aste potrebbero partecipare anche chi non ha mai messo un soldo. La Bolkestein ci disarma perchè non siamo più in grado di investire niente, e perchè non sappiamo che fine faranno le nostre imprese”.(ANSA).

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ultimo aggiornamento: 27-10-2015


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