VIAREGGIO. Ci sarebbe di che preoccuparsi se il parametro di riferimento fosse la coppa. Al contrario, volgendo lo sguardo alle ultime gare di campionato, i sorrisi sorgerebbero spontanei. Cos’è realmente il Viareggio? Contro il Gualdo Casacastalda la risposta ad un interrogativo che sorge spontaneo.

Le zebre hanno fretta, devono rincorrere in fretta chi sta in cima perché i punti persi ad inizio campionato sono troppi ed inevitabilmente pesano su una classifica che non premia la crescita della squadra. La terza vittoria consecutiva è nel mirino e pure alla portata, considerati i guai degli umbri, penultimi in classifica e reduci dalla batosta di Città di Castello. Inutile fare tabelle, il Viareggio non se lo può permettere.

Conterà l’approccio. Le zebre hanno dimostrato di sapersela cavare in trasferta, a patto che l’atteggiamento sia quello giusto (Montecatini insegna). Pierini, dovendo fare a meno di Rubino e Rosati infortunati, ripresenterà lo stesso undici che ha battuto in casa il Sansepolcro. Mariani ancora nel tridente d’attacco con il ritrovato Sciapi e Alagia, che un gol lo vorrebbe segnare anche il campionato dopo quello di coppa con la Fezzanese.

In mezzo Reccolani preferito ancora a Gorelli, Caciagli non si tocca e Rosa Gastaldo ormai è diventato pure lui un punto fisso, prezioso perché con lui il tasso tecnico aumenta e quando c’è da distruggere l’altrui manovra non si tira indietro. Come un ritornello, il quartetto difensivo: Pedruzzi, Visibelli, Guidi e Lobosco davanti a Cipriani. Un solo gol incassato nelle ultime tre gare, dato che incoraggia ma che non deve ingannare.

Tornare da Gualdo con altri tre punti significherebbe fare il pieno di entusiasmo e ricucire lo strappo con chi sta davanti, senza illusioni né voli pindarici. Ad estendere i confini con la fantasia, si rischia di risvegliarsi con diverse ammaccature.

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ultimo aggiornamento: 31-10-2015


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