VIAREGGIO. “Rispondiamo alle giunta Del Ghingaro, e più specificatamente all’assessore Servetti e al dirigente Strippoli, che hanno recentemente espresso la volontà di sgomberare tutte le case occupate dalla Brigata Sociale Anti Sfratto e dall’Unione Inquilini: partendo dal presupposto che questo debito non è nostro e non lo vogliamo pagare noi, notiamo come Del Ghingaro si mostra realmente per quello che è, un sindaco che non conosce minimamente questa città né tanto meno le sue storie e i suoi cittadini”. Lo scrive Michelangelo Di Beo, segretario dell’Unione Inquilini di Viareggio.

“Il sindaco millanta di di ergersi come paladino anti-degrado, ma rivolge i propri interessi solo alla speculazione e alla rendita finanziaria. Le case occupate di proprietà del Comune, tutte in totale stato di abbandono, in balia del degrado e senza la minima volontà di riconversione, erano luogo dove si annidavano giri di spaccio, di prostituzione e di tossicodipendenza. Ora invece sono state recuperate e tolte al degrado grazie all’autorganizzazione.

“Non solo case occupate, ma ogni spazio sociale che rinasce tramite nuova linfa vitale e culturale (Centro Sociale Occupato Sars) merita la difesa da parte delle istituzioni e non la volontà di svenderlo al privato per risanare un debito che non ci appartiene e che è stato creato da anni di politiche neo-liberiste, un debito che non deve pesare sulle spalle dei cittadini che vivono la crisi giorno dopo giorno. Occupanti e sostenitori della lotta per la casa hanno fatto rivivere posti abbandonati, dando un tetto a chi si è trovato in mezzo ad una strada, hanno fatto interventi strutturali e sociali negli immobili e nei quartieri, per rendere viva una parte di città lasciata a morire e ora vengono minacciati di sgombero cacciando intere famiglie con minori in mezzo ad una strada con l’inverno alle porte.

Foto Versiliatoday
Foto Versiliatoday

“Abbiamo più volte richiesto la regolarizzazione delle occupazioni che sosteniamo, permettendo agli inquilini di avere una residenza nelle case occupate e di poter pagare al Comune un canone di affitto in base al reddito. Prima che le case venissero occupate, abbiamo denunciato l’immobilità delle amministrazioni nel lasciarle vuote e abbandonate al degrado, mentre avrebbero dovuto riconvertirle e consegnarle in base a alle graduatorie.

“Noi invitiamo nuovamente l’amministrazione comunale a prendere in considerazione le nostre richieste, ma là dove vi fosse un muro di gomma, sappia che ci troverà più organizzati, più numerosi e determinati che mai, sappia che sarebbe la prima amministrazione viareggina che porterà allo scontro sulle barricate una città che vuole solo pace e giustizia sociale e sappia che quei posti, conquistati con tanto sacrificio e dedizione politica, non li lasceremo mai e ci batteremo sempre per il diritto all’abitare.

“Alle vostre dichiarazioni di sgombero rispondiamo con proposte politiche serie e funzionali. Il 25 novembre scade il primo termine di sgombero della casa all’ex gasometro, dove vive una famiglia con un minore: quella casa serve a fare cassa per il fallimento della Società Patrimonio. Chiediamo che la giunta incominci da qui per tornare indietro sui propri passi o ci troverà disposti a resistere sempre un minuto in più”.

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ultimo aggiornamento: 20-11-2015


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