VIAREGGIO. “Si sentono da tempo varie valutazioni in merito al dissesto del nostro Comune, tutte rispettabili, ma spesso contraddittorie o contrastanti: abbiamo ascoltato con attenzione i relatori di questa mattina, il prefetto Cagliostro ed il direttore generale della direzione centrale della finanza locale del Ministero degli Interni Verde, ma è doveroso aggiungere alcune considerazioni in merito al passato”. Così scrivono i consiglieri comunali di Forza Italia Rodolfo Salemi e Alessandro Santini.

“Il tempo passa veloce e non fa male un po’ di obiettiva cronistoria degli ultimi tumultuosi anni politici della nostra città: correvano gli anni Novanta, finiva la prima Repubblica, le ultime giunte moderate di quel periodo del noto Pentapartito consegnavano un bilancio comunale all’allora Ds (poi Pd) in accettabili condizioni, poi seguirono quattordici anni di amministrazione di sinistra che nel 2008 consegnarono agli eredi un bilancio in rosso che veniva stimato in 127 milioni di euro di debito comunale diretto e che arrivava ad oltre duecento considerando l’incredibile galassia di partecipate che in quegli anni era stata creata dal nulla.

“Questa era la folle situazione che il centrodestra trovò all’insediamento. Un centrodestra che, come è nel suo stile, senza particolari proclami e piagnistei, si rimboccò le maniche per cercare di rimediare a quanto trovato, per provare ad evitare un dissesto che mai può giovare ai cittadini e non vi è certamente il bisogno di sottolinearlo a coloro che oggi lo vivono.

“Quando, per motivi politici e non finanziari, l’amministrazione di centrodestra finì anzitempo qualche risultato si era ottenuto: le partecipate, tema d’apertura a Villa Argentina, da 23 erano scese a 18. E senza tagliare completamente i servizi e vale la pena aggiungere che questo non lo affermiamo noi, ma lo dichiarò nero su bianco il commissario prefettizio Domenico Mannino quando descrisse un debito di circa 75 milioni nel 2012 (fine amministrazione Lunardini) a fronte dei precedenti 127 del 2008 (insediamento amministrazione Lunardini). Ora, a meno di non dare del bugiardo ad un prefetto, questi erano i numeri.

“Poi, era la primavera 2013, tornò a governare la città quel PD che nei primi anni 2000 era stato artefice delle voragini. Dopo poco più di un anno quella amministrazione si dichiarò incapace di gestire la situazione e dichiarò di sua volontà il dissesto. Seguì da lì a breve un nuovo commissariamento ed oggi un nuovo Sindaco. Ma questa non è più storia e rischieremmo di non essere obiettivi.

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“Viareggio città degradata e lasciata a se stessa”