VERSILIA. Nuova puntata di A Spasso con Galatea, la rubrica dedicata all’arte, alla cultura, alla storia e alle tradizioni della nostra Versilia, realizzata grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia.

Pensate a Giacomo Puccini: subito vi verrà in mente l’uomo dall’aria spavalda con l’immancabile sigaro tra le labbra. Qualcuno penserà ai titoli delle sue opere e canticchierà tra sè e sè le arie più famose. In tanti penseranno al Festival Pucciniano e alla villa di Torre dei Lago e forse i più ferrati sull’argomento si ricorderanno della casa natale di Puccini a Lucca.

Pochi invece sanno che il maestro ha vissuto nella città di Milano, che con la sua Scala era (ed è ancora) capitale indiscussa del mondo dell’opera lirica. 

Il giovane Puccini arriva nel 1880, a 22 anni, all’ombra della Madonnina. Questo giovane lucchese scapestrato ha ottenuto una borsa di studio per frequentare il Conservatorio…le malelingue sostengono che non l’ha avuta per doti musicali ma per le suppliche rivolte dalla madre alla regina Margherita di Savoia. 

Puccini discende da una stirpe di musicisti, sia per via paterna che per via materna, eppure inizialmente non sembra destinato a percorrere la via musicale. Lo zio materno, presso cui era stato mandato ad imparare la musica, lo definisce un “falento” ossia un fannullone senza talento.

A 14 anni inizia a suonare l’organo presso le chiese di Lucca e qualche riconoscimento inizia ad arrivare…se non fosse per il vizio delle donne ed il gioco sarebbe anche bravo. Ancora le malelingue mormorano che avrebbe rubato due canne dell’organo del Duomo di Lucca per saldare un debito di gioco.

Insomma a Lucca “non è aria”, meglio andare a Milano.

Nei primi anni condivide un’abitazione col collega Pietro Mascagni e nel giro di poco tempo Puccini matura professionalmente talmente tanto che di lui si accorge Giulio Ricordi, già editore di Giuseppe Verdi. Proprio grazie al Ricordi nel 1884 porta Le Villi, sua prima opera, in scena al teatro Dal Verme. L’esordio è un successo e finalmente il mondo musicale si accorge di questo “falento” lucchese e ben presto verrà considerato da tutti un grande maestro.

Se passate da Milano potete fare tappa da Palazzo Talenti in via Verdi 6, dietro la Scala, c’è una targa che ricorda come in questo palazzo sia vissuto Puccini negli ultimi 30 anni della sua vita.

Tessa Nardini

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