FIRENZE –

Potrebbero essere il film di alcune telecamere a fornire indicazioni importanti per fare luce sulla morte di Giuseppe Raucci, il 48ene pratese il cui cadavere è stato trovato ieri nel bagagliaio di una Citroen C1 parcheggiata a Ginestra Fiorentina (Firenze), vicino allo svincolo della Firenze-Pisa-Livorno. Un lavoro imponente quello degli investigatori, che stanno passando al setaccio le immagini girate dagli occhi elettronici della zona fin da 48 ore prima del ritrovamento del corpo.   Una telecamera in particolare, quella di un distributore vicino allo svincolo della Fi-Pi-Li, potrebbe aver catturato immagini chiave. Una delle ipotesi al vaglio, quella al momento considerata più probabile, è che il 48enne, freddato con un colpo di pistola alla testa, sia stato ucciso altrove, poi chiuso nel bagagliaio della sua auto e portato a Ginestra. Sarà l’autopsia, prevista per domani, a fornire alcune risposte importanti, tra cui l’ora della morte e il tipo di pistola usata. Proseguono gli accertamenti sulla vettura, alla ricerca di eventuali tracce lasciate dall’assassino, o dagli assassini.

   Dietro l’omicidio infatti potrebbero esserci più persone. Se dopo la morte di Raucci qualcuno ha guidato la sua macchina fino a Ginestra è probabile che si sia allontanato su un’altra auto, guidata da un complice. Raucci lavorava saltuariamente come operaio edile. Prima di essere ucciso aveva detto alla compagna che sarebbe andato a Livorno, forse per un lavoro. E proprio ai carabinieri di Livorno la donna, una ragazza di origine russa, ne aveva denunciato la scomparsa ieri mattina. La pista privilegiata dagli investigatori è quella di un omicidio maturato nell’ambito del mondo della droga – il 48enne fu arrestato nel 1993 mentre ritirava un carico di hashish -, ma nessuna altra pista viene esclusa.

   Da chiarire il luogo dove Raucci è stato ucciso. E in questo senso potrebbe essere importante esaminare tracce di materiali raccolti dagli pneumatici o altre componenti dell’auto.

   Raucci aveva legami con la Versilia. La compagna russa, infatti, vive con la figlia sedicenne a Capezzano Pianore.

Stando alle indiscrezioni, l’uomo trascorreva quasi tutti i fine settimana nell’abitazione versiliese.

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