PIETRASANTA. “Pacco regalo per i dieci lavoratori dell’Aemme Autostrasporti srl di Pietrasanta: licenziamento in tronco”. Lo scrive Mario Navari, Associazione sinistra lavoro.

“Azienda impegnata nella consegna di saponi in mezza Italia (negozi Ipersoap e profumeria Beauty Star), inserita stabilmente in questo
mercato, senza significativi problemi di ordinativi e senza aver utilizzato ammortizzatori sociali, nel giro di poche ore licenzia e
chiude i battenti.

Anomalia da segnalare è che dopo i licenziamenti sembrerebbe che tale attività sia stata proseguita nei giorni successivi da altri soggetti,
questione per cui il sindacato sta chiedendo conto. Una vicenda sicuramente da chiarire, dove si mettono a casa dieci lavoratori che avrebbero voluto consegnare la “letterina” dei propri figli per Babbo Natale e che invece si vedono costretti a ricevere quella di licenziamento.

Ma veniamo ai fatti. A pochi giorni dalle festività natalizie gli autisti dell’ azienda sono stati chiamati in ufficio per un incontro con il responsabile. I lavoratori pensavano fosse per ricevere la tredicesima o il pacco regalo che di solito viene consegnato in questo periodo, invece come una doccia fredda, sono state consegnate loro, per raccomandata a mano, lettere con oggetto: Intimazione di licenziamento per giustificato motivo oggettivo.

Un incontro dove il responsabile d’azienda si è limitato a passare la parola ad un suo avvocato, il quale ha provveduto a fare l’ appello nominale per la consegna delle raccomandate. Un fulmine a ciel sereno che ha fatto sgranare gli occhi agli operai, impegnati fino a qualche minuto prima a caricare i mezzi per le consegne dei giorni successivi. Una situazione inaccettabile, dove un’azienda chiude e licenzia senza aprire tavoli di consultazione per poter studiare soluzioni alternative, migliorative per i lavoratori e per l’azienda stessa. Il tutto in un contesto normativo, clima da jobs act che allarga le regole per i licenziamenti sia individuali che collettivi, che mette alla berlina i diritti dei lavoratori non più considerati uomini ma semplici pedine. Epilogo peggiore per la ditta Aemme non poteva essere scritto.

In attesa che anche dalle Istituzioni arrivi un forte richiamo e condanna, dichiariamo la solidarietà ai lavoratori in oggetto e annunciamo il nostro sostegno ad eventuali iniziative di lotta”.

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