VIAREGGIO. Si è conclusa la due giorni di corso formativo per migranti sul tema abitativo e sociale promosso dall’Arci e sostenuto ed eseguito da Unione Inquilini Viareggio: dopo la prima edizione dell’anno scorso si ripropone per affrontare i temi sull’inclusione dei migranti che scappano da guerre e povertà, nella società occidentale, italiana e viareggina.

“Abbiamo affrontato le giurisdizioni del mercato immobiliare privato e pubblico, evidenziando come le leggi nazionali ed internazionali in materia, non siano quasi mai applicate dalle istituzioni territoriali e nazionali, troppo spesso, questo porta alla violazione dei diritti umani sanciti da leggi internazionali e da come le massime cariche dello Stato sui territori (prefetti) non applichino con regolarità ed imparzialità queste normative”, spiega Michelangelo Di Beo, segretario dell’Unione Inquilini.

“Sempre sul terreno legislativo, abbiamo espresso come molte leggi nazionali, siano fortemente anticostituzionali e denigratorie verso i diritti umani, in particolar modo il ‘Piano Casa di Lupi’ è il suo annesso articolo 5. Abbiamo poi insegnato ai migranti come devono affrontare gli impegni contrattuali e quali siano gli organi di competenza pubblica, sindacale e politica, ai quali rivolgersi per essere sostenuti.

“Il corso prevedeva di formare i migranti, in questo caso richiedenti asilo politico, su quali fossero i loro diritti in materia sociale e abitativa, cercando di istruirli su come proseguire ed affrontare la vita in Italia, una volta che il progetto da rifugiati sia terminato e nel momento in cui si troveranno ad affrontare, in autonomia, tutte le difficili burocrazie delle leggi italiane nel mondo del lavoro e della casa.

“Per loro il percorso sarà sempre in salita, le stesse difficoltà che affronta la nostra società, diventano muri spesso invalicabili per chi ha vissuto una vita da sfruttato, da merce umana o da bersaglio per le bombe. Nostro compito è far sentire loro a casa, circondati da persone disposte a considerarli parte di un’unica società, quella umana. Nostro compito è di dare loro quella formazione che li aiuti ad inserirsi nella nostra società, nel poter affrontare i bisogni reali con più consapevolezza e sicurezza, evitando chi, della loro persona, ne fa troppo spesso un oggetto di sfruttamento e speculazione e non una risorsa umana.

“Per una società priva di diseguaglianze e di ignoranza siamo felici di dare il nostro contributo ai migranti e a tutta la società che lo richiede, nel rispetto dei principi di antirazzismo e di libertà”.

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ultimo aggiornamento: 27-12-2015


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