VIAREGGIO. “La squadra tecnica del carnevale di Viareggio è composta da 8 elementi con formazione specifica su sicurezza, lavoro in altezza, allestimento di tribune e palchi, guida di muletto elevatore e patente C”. A lanciare l’allarme è la stessa squadra tecnica del Carnevale per la mancata assunzione per l’edizione 2016.

Il nostro impiego dura circa 3 mesi e prevede l’allestimento e lo smontaggio di tutte le strutture della manifestazione, la chiusura e l’apertura dei corsi e il sostegno tecnico su ogni inconveniente, la manutenzione e la verniciatura. Alcuni operai sono assunti da più di venti anni, i più giovani da una decina. Mai si sono verificati inconvenienti a noi imputabili e il nostro operato ha sempre accontentato il responsabile di turno e le commissioni di vigilanza. Lo stipendio previsto dal CNL spettacoli e teatri ci porta a riscuotere circa 5.000 € comprensivi di straordinari, superiori a 100 ore, molte delle quali festive, e di liquidazione. Nel 2015 abbiamo già accettato un taglio di 10 giorni lavorativi. Proprio i nostri stipendi sembrano essere diventati il problema più grande per effettuare l’edizione 2016, il cardine sul quale ruota la spending review impostata dagli attuali gestori del carnevale e nostri referenti: il triumvirato composto dal commissario Stefano Pozzoli, dal direttore generale Marco Francesconi e dal fiduciario del sindaco Marco Szorenyi. Ma veniamo ai fatti…

In data 29/10/2015 Szorenyi compila un primo computo metrico, poi integrato e corretto da un secondo computo dell’ingegnere Paolo Polvani in data 13/11/2015, nel quale si richiede alle ditte invitate a partecipare di far pervenire entro il 26/11/2015 un’offerta per l’allestimento del circuito con attrezzature proprie. L’intenzione di non assumerci è evidente.

Le offerte ricevute e ritenute valide sono tre: Simir (145.000 €), Pellicci e Meschi (79.400 €) e Allextire srl (62490 €).

La ditta Simir di Viareggio che già collabora col carnevale conosce i lavori da svolgere e resta fuori per un’offerta ritenuta troppo alta (ma forse vicina ai costi effettivi per quel tipo di lavoro).

La Allextire di Campi Bisenzio fa un’offerta incredibilmente bassa rispetto alle richieste del bando, e intanto, forse rassicurata sull’esito positivo, trova alloggio per i suoi dipendenti che dovranno lavorare in zona.

La notizia trapela sulla stampa e noi chiediamo un incontro col triumvirato che, esprimendoci qualche perplessità su un’offerta così bassa, si riserva di riprendere in considerazione la nostra assunzione prendendo tempo per formulare un eventuale contratto più basso che però mai abbiamo ricevuto. Le notizie sulla stampa erano contrastanti, un giorno la ditta un giorno noi.

A ridosso del Natale per tutelarci ci rivolgiamo alla CGIL spettacoli e deleghiamo il segretario provinciale Simone Tesi ad intavolare una trattativa che porta ad una proposta secca da parte dell’ente: ci offrono uno stipendio mensile di 800/900 € comprensive di liquidazione, con le ore di straordinario e le ferie da scontare come riposo, rinunciando al contratto integrativo (perché troppo alto) e monetizzando qualcosa con buoni pasto della coop (buoni pasto che peraltro ci spettavano da sempre e che non ci hanno mai riconosciuto). L’attacco al nostro salario è scandaloso.

Alcuni di noi sono disposti ad accettare, alcuni no, ma il triumvirato vuole tutti o nessuno: salta tutto di nuovo. La volontà dell’ente di sbarazzarsi di noi è adesso evidente, come è evidente l’imbarazzo che può arrecare la conoscenza da parte dell’opinione pubblica di questa vicenda, imbarazzo non di natura morale ma sicuramente di natura politica.

La parola d’ordine del triumvirato è “Spending Review”: risparmio sì, ma concentrato sulle fasce più deboli e meno difendibili. Con questa parola magica eliminano una squadra di buoni lavoratori a detta loro troppo costosi e fanno entrare una ditta che se poi non rispetta gli impegni presi verrà accontentata da qualche variazione di bilancio…intanto entra.

Pozzoli (fiorentino) viene nominato commissario dal governatore della regione Rossi in un momento di vuoto istituzionale della città (commissario prefettizio) e della fondazione (dimissione di tutti gli organi) e, per un compenso di 80.000 € + rimborsi documentati, tutela lo svolgimento della manifestazione 2015, facendosi tra l’altro promotore del carnevale estivo a pagamento ,un grosso flop che a cose normali avrebbe causato la fine di qualsiasi carriera gestionale della fondazione (mi ricordo il flop del carnevale estivo in darsena con cui Volpe Alessandro si giocò molte possibilità di divenire presidente). Nel frattempo il signor Del Ghingaro viene eletto sindaco ma tituba a nominare gli organi della fondazione previsti dallo statuto e chiede alla regione una proroga di tre mesi del commissario in modo che questi possa redigere il bilancio programmatico dell’edizione 2016. Pozzoli ottiene un secondo incarico per 26.000 € più rimborsi documentati e fa il bilancio dove peraltro la spesa prevista per gli operai addetti al circuito passa da un consuntivo 2015 di 75.662€ ad un preventivo di 70.000 €, con un taglio ipotetico molto diverso da quel quasi 40% propostoci con arroganza con l’evidente volontà di non farci accettare. Alla fine di novembre, con un’ulteriore delibera regionale, ancora su richiesta del sindaco, in modo quasi imbarazzante viene dato a Pozzoli un terzo mandato per guidare anche l’edizione 2016 (fino al 31 marzo) con un compenso di 60.000 € più rimborsi documentati. Tre mandati per un importo complessivo di 166.000 € + rimborsi: mica male per chi si fa beniamino dei tagli sulle spese. Se il sindaco una volta eletto avesse nominato le cariche della fondazione, che da anni riscuotono solo il gettone di presenza, il risparmio sarebbe stato vicino ai 100.000 €.

Ma il sindaco qualcuno ce lo manda in fondazione come suo fiduciario: è il signor Szorenyi che molti additano come futuro presidente, un ingegnere salito alla ribalta l’anno scorso per avere pubblicato un articolo su tagli e risparmi da poter fare sul carnevale (primi fra tutti sugli operai ma senza toccare i carri di prima categoria per accattivarsi i carristi): un articolo con qualche considerazione condivisibile e molte altre farneticanti e confutabili. Questi spara a zero sulle spese ed oggi, in piena crisi, tagli e forbici fanno notizia (anche se degli sprechi suddetti non si accorge) e la sua popolarità aumenta a tal punto che si presenta alle elezioni in una lista legata a Del Ghingaro. Prende pochissimi voti, gli elettori non lo premiano affatto, ma nonostante questo viene nominato dal sindaco e diventa uno degli artefici della nostra eliminazione, un Robin Hood all’incontrario, uno per cui la paga da poveri è troppa ma i compensi da nababbi sono giustificati.

La ditta che vince la gara a ribasso è la Allextire srl di Campi Bisenzio, una ditta di Firenze, la città da dove arrivano i soldi, da dove arriva il commissario ed anche la ditta Sicrea srl di Campi Bisenzio a cui, “nonostante i risultati dell’anno scorso non siano stati esaltanti” (come recita la relazione di bilancio programmatico 2016 redatta da Pozzoli), viene rinnovato il mandato di collaborazione.

Nell’edizione 2015, per quello che abbiamo visto noi dipendenti, la Sicrea ha gestito la riscossione di tutte le attività commerciali ambulanti presenti nel corso, incarico che prima gestiva direttamente la fondazione tramite il direttore Francesconi (altro uomo con buste paga annuali vicine ai 5 zeri) e che già garantivano un’entrata sicura per l’ente.

Ma tutto questo non rientra nella voce tagli e risparmi. L’importante è togliere gli straordinari ai dipendenti, non assumere operai “strapagati”, tagliare i compensi ai carri di seconda categoria e alle mascherate di gruppo… si toccano, sistematicamente, chirurgicamente, tutte le fasce più deboli.

Questo proliferare di ditte fiorentine che lavorano per il carnevale ci lascia perplessi e da un attento esame delle visure camerali di queste aziende vediamo che, come in un gioco di scatole cinesi, Sicrea ed Allextire fanno parte di una stessa proprietà, sono nomi diversi di un imprenditore che ne detiene le quote di maggioranza, una proprietà che entra prepotentemente nel carnevale di Viareggio e viene a portarci via il lavoro, unica nostra fonte di sostentamento.

Solo a questo punto capiamo quanto siamo piccoli e indifesi di fronte a tanta arroganza, ma decidiamo comunque di rendere pubblico tutto questo perché sia testimonianza per tutti.

Forse il triumvirato della spending review ha agito in buona fede non conoscendo tutto questo, forse no, forse daranno una versione diversa dei fatti, ma sicuramente domani loro continueranno a percepire i loro stipendi da nababbi fatti di soldi pubblici e continueranno a spendere i nostri soldi in questo modo, noi invece saremo disoccupati, sì, disoccupati ma pronti a combattere a fianco di tutti coloro (società civile, stampa e televisioni, associazioni, partiti, e semplici cittadini) che saranno partecipi delle nostre future iniziative atte a contrastare con ogni mezzo lecito l’arroganza e l’ingiustizia di questi amministratori pubblici di basso profilo affinché simili situazioni non si ripetano”.

 

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ultimo aggiornamento: 10-01-2016


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