SERAVEZZA. Amici di Beppe Grillo Seravezza intervengono sul caso-Cerpelli, con le dovute premesse. Ecco cosa scrivono: “Prima di esternare sul caso Cerpelli Pompe abbiamo aspettato un incontro con il rappresentante sindacale e le maestranze aziendali per essere ben informati e non limitarci ad esprimere solidarietà solo per opportunismo su una questione che non conoscevamo bene.

Siamo preoccupati prima di tutto come cittadini per la situazione che si sta profilando per la storica azienda Versiliese.

Il panorama economico finanziario nazionale e internazionale viene costantemente e sempre più velocemente ed imprevedibilmente mutato dalla globalizzazione e dalla conseguente competitività e instabilità dei mercati.

Questo fattore insieme ad una politica nazionale poco lungimirante che ci ha contraddistinto negli ultimi decenni fanno sì che anche in provincia, sul nostro territorio, la chiusura di molte aziende è una triste realtà sempre più presente.

Le conseguenti ripercussioni sull’impiego sono tangibili.
Cerpelli Pompe è solo l’ultimo dei numerosi casi che negli anni stanno affossando l’economia Versiliese;

questi 30 dipendenti che insieme alle loro famiglie rischiano di perdere tutto, vanno ad aggiungersi agli altri delle aziende, che negli anni hanno dovuto chiudere o ridurre al minimo il numero degli impiegati, basti pensare al sempre più esiguo numero di persone impiegate nel settore lapideo, una cava oggi impiega meno addetti di un piccolo bar, una vera e propria emorragia per la Versilia.
Oltre alla risorsa turismo e all’indotto che ne ruota intorno non sono molte le attività su cui al momento possiamo contare e la Cerpelli con la sua storia, esperienze e conoscenze maturate negli anni è da considerarsi a tutti gli effetti una delle eccellenze italiane, una delle tante che arricchivano l’Italia di professionalità, inventiva ed esperienza e che a causa della delocalizzazione incentivata da governi miopi quando non collusi è oggi largamente depauperata.

Una politica incapace di fronteggiare la situazione con riforme adatte a tutelare i lavoratori buona invece a considerarli puramente voci di bilancio da tagliare nell’esercizio successivo e amministratori delegati probabilmente influenzati da interessi poco chiari decidono per la strategia più facile di fronte alle difficoltà: chiudere e delocalizzare.

Nel caso specifico non vengono ascoltate le proposte dei lavoratori di riconquistare fasce di mercato abbandonate da anni né tanto meno la riconversione dello stabilimento con la relativa forza lavoro in nuove attività che guardino al futuro.

Ma dobbiamo anche essere propositivi e nel contesto generale vogliamo sottolineare l’importanza che avrebbe la presenza del reddito di cittadinanza come forma di ammortizzatore sociale in situazioni come questa, strumento che garantirebbe (come dimostrato in quasi tutti gli altri paesi europei) in questi casi una retribuzione ed una formazione professionale per un reinserimento in altri mansioni dove non possibile altrimenti; altro grimaldello potrebbe essere la creazione di marchi geografici e di qualità, in tutti i settori: dal lapideo alla produzione di alimentari, passando dalla produzione metalmeccanica all’artigianato: anche se tardivo, questo potrebbe essere un modo per fermare o quantomeno rallentare le devastanti conseguenze di questa volutamente folle globalizzazione in termini di qualità, tutela dei lavoratori e degli equilibri economici ed ambientali.

Intanto come Movimento 5 Stelle locale, abbiamo mobilitato i nostri eletti portavoce al Senato e alla Camera dei Deputati, che già in settimana(calendario degli interventi permettendo) porteranno in commissione lavoro e nelle stanze dei bottoni il caso Cerpelli Pompe e dei suoi dipendenti.
Ci auguriamo che l’attenzione sulla Cerpelli ed i suoi dipendenti rimanga alta fino al risolversi della questione e vogliamo sperare che non perda di rilevanza al termine delle elezioni amministrative che si avvicinano per Seravezza.

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