VIAREGGIO. Alla consapevolezza della bontà del gioco espresso nell’ultimo mese, se ne aggiunge risveglia bruscamente chi iniziava a dormire sonni tranquilli: la salvezza senza play-out il Viareggio dovrà sudarsela sino al termine del campionato. Va da sé le due considerazioni tra loro collidano, poli opposti di un tempo presente fatto di tante “r”: recriminazioni, rimpianti, rabbia.

Inizia invece con la “i” il cognome del giustiziere delle zebre: si chiama Improta, indossa la maglia bianca e rossa del Jolly Montemurlo. Per quasi tutta la partita ha fatto a sportellate con Guidi e Fiale, ha dato e rimediato colpi, ordinaria amministrazione e nulla più.

E poi, approfittando di un inevitabile e fisiologico momento di pausa dei bianconeri, ha trasformato in oro un pallone avvelenato da un batti e ribatti nel cuore dell’area dopo un’incursione del guizzante Silipo, che dalla sua parte ha fatto il “diavolo a quattro”.

Niente di più beffardo per un Viareggio che aveva sì cominciato male, lasciando campo e iniziativa agli avversari, ma che una volta portato Rosa Gastaldo sulla trequarti per limitare l’iniziativa del play Danucci, ha ritrovato quella fluidità di gioco che da qualche partita era diventata una costante.

Gli spazi per colpire c’erano, talvolta pure invitanti. Ma è in questo dettaglio, che poi tanto dettaglio non è, che il Viareggio ha peccato. Quando per buttarla dentro non bastano quattro nitide occasioni, più altre due meno limpide, qualcosa da registrare c’è.

Non si contano i km percorsi da Mariani lungo tutta la fascia destra, enorme dispendio di energie che lo ha privato della necessaria e richiesta lucidità nelle scelte e nelle esecuzioni. Aspetto da mettere in conto, quando il focus si sofferma su un esterno chiamato a svolgere, da solo, entrambe le fasi. A turno Rosa Gastaldo, Benedetti e Sciapi flirtano col gol, serve altro però per trovarlo.

E memore di una fase centrale di primo tempo incoraggiante, il Viareggio spinge a fondo il piede sull’acceleratore, con un’altra mezz’ora in cui i giri del motore sono al massimo. Il Montemurlo si piega ma non si spezza, sembra incapace di arginare le folate offensive delle zebre, pericolose al centro, come sulle corsie esterne.

Sciapi vorrebbe cucirsi addosso il luccicante abito del “man of the match”, ma la mira non sorregge le sue ambizioni, a Benedetti resta il colpo in canna e quando pure Rosa Gastaldo si convince a provarci per altre due volte l’1-0 dà l’impressione di materializzarsi, presto o tardi.

Questo accade, ma dalla parte opposta, quando il Jolly intuisce che la spia della riserva del Viareggio è accesa. Silipo viene lasciato colpevolmente abbandonato a se stesso e quel suo invito a nozze dalla sinistra è la mannaia che taglia la testa ai bianconeri, non le loro gambe.

Basti rammentare la duplice, colossale palla-gol generata da un’affondo di Bicchi, ma Alagia e Benedetti vedono frantumarsi di fronte ai loro occhi le speranze di evitare quel ko troppo beffardo per essere vero. Niente da fare, l’area del Montemurlo somiglia ad un fortino, quella palla non deve varcare la linea di porta.

Il Viareggio, complici i risultati degli altri campi, poteva allontanarsi ancor di più da quella zona rossa tanto temuta quanto pericolosa. La prestazione ha dimostrato che non era un azzardo pensarlo, il risultato no. Ci sarà da soffrire ogni maledetta domenica.

VIAREGGIO-JOLLY MONTEMURLO 0-1

VIAREGGIO (3-5-2): Cipriani; Matteo (31’ st Alagia), Fiale, Guidi; Mariani, Rosa Gastaldo (31’ st Diana), Gorelli, Caciagli, Lobosco (20’ st Bicchi); Benedetti, Sciapi. All. Pierini.

JOLLY MONTEMURLO (4-3-3): Biagini; Montefalcone, Manganelli, Pupeschi, Olivieri (46’ st Berretti); Cecchi, Danucci, Borgarello; Silipo, Improta (42’ st Colombini), Vignali (14’ st Pinzauti). All. Settesoldi.

Arbitro: Festa di Avellino.

Rete: 38’ st Improta.

Note: ammoniti Matteo, Guidi (Viareggio), Borgarello, Pinzauti, Silipo (Jolly Montemurlo). Angoli 5-2. Recupero 1’ pt, 4’ st.

(Visitato 267 volte, 1 visite oggi)
TAG:
calcio jolly montemurlo serie d viareggio

ultimo aggiornamento: 24-01-2016


Parte col lancio giusto il 2016 di Andrea Picchi

Matteo: “Sconfitta immeritata”