MASSAROSA. “Resta ferma la contrarietà nei confronti del progetto di Terna da parte dei Comuni di Massarosa e Camaiore, – dichiarano gli assessori all’urbanistica dei comuni di Massarosa e Camaiore Damasco Rosi e Simone Leo – unitamente alla contrarietà degli altri comuni e dei comitati, anche a seguito della presentazione delle tre alternative progettuali, che si vanno ad aggiungere a quella originaria, richiesta a seguito di successivi sopralluoghi con la Commissione Tecnica di VIA, la Regione Toscana e ARPAT, per l’ipotesi di realizzazione del nuovo tratto di elettrodotto La Spezia-Acciaiolo che vedrebbe interessati anche questi due territori.

Da una prima analisi fatta sulle tre ipotesi alternative, cartografie e relazione multicriterica giunte ai comuni solo pochi giorni fa, emerge chiaramente che due di queste sostanzialmente ricalcano, con tutte le relative criticità, quella originaria a cui ci siamo sin da subito opposti, mentre la terza, pur non prevedendo sostanzialmente nuove linee, non risolve tuttavia le problematiche sulla linea esistente, così come avevamo chiesto. Ci sono pertanto già tutti gli elementi per continuare a manifestare la nostra contrarietà.

Nei prossimi giorni – proseguono – come concordato con i Comuni di Lucca, Vecchiano e San Giuliano Terme, con cui abbiamo intrapreso dall’inizio un percorso di condivisione, di strategia e di opposizione insieme ai comitati, continueremo il lavoro di approfondimento tecnico già iniziato, anche alla luce delle novità introdotte nel frattempo da Terna, in modo da poter presentare osservazioni, ferme e puntuali, nell’ambito delle procedure di VAS e di VIA, cosa che faremo nel rispetto dei termini assegnati dalla legge.

Nelle nostre valutazioni inoltre – concludono – non dovremo dimenticare che Terna tre mesi fa ha presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro la delibera di approvazione del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) della Regione Toscana chiedendone l’annullamento e che la Regione Toscana si è costituita nel ricorso chiedendo la trasposizione del giudizio di fronte al TAR. Un giudizio che pende e che darà così modo, non solo alla Regione, ma anche ai Comuni e agli altri soggetti interessati di intervenire in difesa di un atto di programmazione urbanistica che prevede vincoli e divieti a tutela del nostro paesaggio. In questo momento quindi ogni scelta che faremo non dovrà trascurare nemmeno questo aspetto”.

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ultimo aggiornamento: 01-02-2016


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