VIAREGGIO. Fare la corsa su se stessi e non sugli altri può essere inteso come un segnale di presunzione. Per altri, non per un Cgc che a tre quarti del campionato si ritrova a -4 dal primo posto nonostante l’assenza prolungata di Mirko Bertolucci, le lunghe squalifiche di Montigel prima e Muglia poi, i problemi fisici di Jepi Selva. È la forza di un gruppo forte più degli avversari e delle avversità.

“Una stagione rocambolesca, ne capita una ogni dieci anni – afferma Alessandro Bertolucci -, abbiamo dovuto fare i conti con mille peripezie, ma le difficoltà aiutano a crescere, ci rendono più solidi”.

A guardare la classifica l’acquolina in bocca sale, con l’allettante prospettiva – dopo tre vittorie consecutive – di salire ancora e cucire lo strappo dalla vetta: “Il pari del Forte ha sorpreso tutti, anche me. Ci sta di inciampare dopo una gara di coppa. Col Valdagno siamo stati cinici, mentre con la Pieve 010 avevamo creato tanto ma sfruttato poco le occasioni. Ma anche in quella partita avevo notato miglioramenti”.

Imporsi in Veneto di per sé non è mai semplice, anche quando si affronta una squadra lontana anni luce da quella che dettava legge in Italia. Un successo che non fa cambiare obiettivi e orizzonti del tecnico: “Ai ragazzi avevo fissato traguardi settimanali, senza dare troppa importanza alla classifica. Avevo chiesto una bella prestazione in coppa nonostante la partita con l’Oliveirense non contasse nulla ed anche in quella occasione la squadra ha giocato bene, come ieri”.

C’è poco tempo per gioire. Sabato alle 19 al PalaBarsacchi altro match di campionato piuttosto impegnativo contro il Bassano: “Ottenere un altro successo ci darebbe ancor più consapevolezza, vincere aiuta a vincere. La Final Eight di Coppa Italia è vicina, lo sappiamo, ma non dobbiamo viverla come un assillo. Ci penseremo quando sarà il momento, resta comunque la soddisfazione di esserci consolidati per il secondo anno di fila tra le prime quattro-cinque d’Italia”, dichiara con orgoglio Alessandro Bertolucci.

Sarà il primo incontro casalingo dopo alcune polemiche che si erano scatenate su Facebook legate al fatto che, contro la Pieve 010, ad alzare i cori non erano stati gli ultras, ma i bambini.

“Io dico sempre che società, giocatori e tifosi devono essere una cosa sola, legati da uno spirito di appartenenza. Solo così si possono ottenere dei risultati – spiega -. Capitano momenti in cui i tifosi possono cantare meno o addirittura non cantare proprio. Era già accaduto in passato. Noi come squadra ai nostri sostenitori non possiamo dire assolutamente nulla, sono stati e saranno sempre al nostro fianco e mi auguro che già da sabato tornino numerosi sui gradoni ad incitarci. La loro presenza è ossigeno”.

Bertolucci ci tiene a ribadire l’importanza dell’operato del presidente Palagi e di tutta la dirigenza del Centro per risolvere i problemi del palazzetto: “Se non era per loro e per i consiglieri a quest’ora avremmo giocato nel piazzale che ospita il circo. Per noi anche questa situazione poteva rappresentare una distrazione. Tutto si è sistemato, ma non è stata una questione banale”.

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ultimo aggiornamento: 10-02-2016


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