VIAREGGIO. Nella settimana successiva al trionfo del Festival di Sanremo in tv tra record di ascolti e di incassi non potevamo esimerci dal parlare di musica. Lasciamo però da parte Carlo Conti e i suoi valletti, i vincitori e vinti dell’Ariston, i Beppe Vessicchio, i superospiti e i dati Auditel e trasferiamoci sui viali a mare di Viareggio.

È proprio qui che, grazie all’intuizione di alcuni carristi, le note della canzoni dal vivo sono tornate a risuonare durante i corsi mascherati, riportandoci, sul filo dei ricordi e della nostalgia, indietro nel tempo . Nel 1921, per l’esattezza, quando Giuseppe Giorgi, detto “Noce” ebbe l’idea di far suonare sul mitico carro “Tonin di Burio” una banda musicale. O ancora, nel 1975, quando il Comitato Carnevale decise che ogni costruzione doveva avere a bordo un proprio complesso.

luca bassanese terzo corso carnevale 2013

Più recentemente, nel 2012,  il genio e la fantasia dei coniugi Gilbert Lebigre e Corinne Roger in odore di santità hanno portato sul carro “Santo Subito” il cantautore vicentino, Luca Bassanese. Le performance dal vivo sulle costruzioni dei francesi dell’istrionico vincitore del Premio Recanati sono diventate ormai un must dei corsi mascherati: dall’austerity all’Histerya passando per il tormentone “Ola Ola Ola (Tu sei superman, tu hai venduto Peter Pan)” fino all’ultima “Porca mediocrità”, vittima di offese e minacce da parte del popolo leghista. E come non menzionare l’ugola d’oro del Carnevale viareggino Valentina Lottini che, fino allo scorso anno, si esibiva inenterrottamente fino al triplice colpo di cannone sui carri di seconda categoria di Luciano Tomei.

foto Roberto Pieraccini
foto Roberto Pieraccini

In questo 2016 però, anche altri maghi della cartapesta si sono convertiti alla live music sulle proprie costruzioni. Non sono passate certo inosservate le due bande che si alternano ogni domenica sul carro di Massimo Breschi “52 sfumature di Carnevale”. Sono la “Ranocchia” di Orentano (Pisa) e la Filarmonica Giovanni Pacini-Gruppo Folkloristico “La Sorgente” di Quiesa che, sotto lo sguardo sorridente del gigantesco pagliaccio, ci riportano per un attimo nell’atmosfera dei tempi che furono tra trombe, tromboni, clarinetti, tamburini e majorettes.

“I complessi musicali – spiega Breschi – erano  uno degli elementi principali del Carnevale di qualche anno fa, una delle 52 sfumature della tradizione viareggina che ho voluto ricreare nella mia costruzione”. L’idea iniziale era però un’altra. “Avrei voluto organizzare una sorta di Festival – prosegue il costruttore – con l’esibizione di una banda diversa ogni domenica a bordo del carro, ma purtroppo abbiamo avuto poche adesioni”.

foto Roberto Pieraccini
foto Roberto Pieraccini

La vecchia tradizione è stata rispolverata  “In un paese serio”, la mascherata di gruppo del campione in carica Luca Bertozzi che, per l’occasione, ha scomodato una delle band rivelazione del momento:  i “Baci e Ciaffate”, nome ripreso dal titolo dalla canzonetta di Egisto Malfatti del 1984.

Loro sono Abramo Butrichi (voce, piano e tastiere), Elia Pucci alla chitarra, Stefano Rafanelli al basso e Davide Cortopassi (batteria e percussioni), già protagonisti di alcuni veglioni e rioni. A bordo della carretta che segue il complesso circense dei politici italiani ci regalano le migliori canzoni del repertorio carnevalesco, in una colonna sonora che non fa certo rimpiangere i ben più moderni dj e le loro consolle. Un sodalizio nato per caso, grazie ad un’amicizia in comune (Francesco La Notte), un’idea balenata all’improvviso che è già un successo.

“È una delle scelte migliori che ho fatto – spiega Bertozzi – sembra strano, ma mi hanno dato una carica pazzesca. Da spettatore credo che ci sia sempre bisogno di un maggior coinvolgimento del pubblico. Non dico che i disc jockey non riescano in questo intento, ma la musica dal vivo regala sicuramente qualcosa di più”.

Dello stesso parere Stefano Rafanelli dei “Baci e Ciaffate” che, a differenza dei compagni sulla carretta, lo troverete a gironzolare con il suo basso tra la folla e le maschere del Carnevale di Viareggio. “Siamo stati contattati da Luca Bertozzi –  racconta – e siamo stati contentissimi, stare in mezzo alla gente ci regala tantissime soddisfazioni. Ci dovrebbe essere più musica dal vivo sulle costruzioni o, se si preferiscono i dj che almeno mettano la musica del Carnevale”.

foto Roberto Pieraccini
foto Roberto Pieraccini

Tra coloro che hanno optato per il ritorno alla origini c’è anche Franco Malfatti. Non poteva che essere così, il suo carro è un omaggio alla Viareggio del passato, un monito a non disperdere il patrimonio lasciatoci in eredità dai nostri padri e a riconquistare le salmastre e fiere sembianze di una volta. A suonare a bordo del malinconico Pierrot è stato scelto il cantastorie viareggino Adriano Barghetti. Siamo però ancora ancora in attesa dell’esibizione del re dei Coltellacci e papà delle Mi’ Nonne, assente ai primi due corsi.

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