STAZZEMA. Alcuni giorni fa è morto nel giorno del suo 92esimo compleanno Giuseppe Moriconi di Pontestazzemese, rappresentante di una famiglia storica del paese, ex alpino negli anni della Seconda Guerra Mondiale, deportato dopo l’8 settembre in un campo di concentramento insieme a tanti altri militari italiani che preferirono gli stenti alla adesione alla Repubblica Sociale Italiana e all’alleanza con la Germania di Hitler. Nella famiglia Moriconi erano 9 fratelli e due sorelle, di cui resta il solo Ciro, di 83 anni, anch’egli residente a Pontestazzemese che ricorda come il fratello prima della guerra avesse l’estro per la scrittura e che era solito scrivere per ricordare tutte le persone che aveva incontrato e di come ancora negli ultimi giorni di vita ricordasse tutti i nomi dei suoi compagni negli anni della guerra. Della sua prigionia era solito raccontare tutte le ingiustizie che aveva dovuto sopportare, la condivisione con i compagni di sventure di una buccia di patate ammuffita. Giuseppe al ritorno in patria lavorò nelle miniere del Bottino a cui si recava a piedi con un’ora di cammino, poi in una ditta familiare con gli altri otto fratelli di imballaggi in legno e quindi, negli ultimi anni prima della pensione in una segheria di marmo. Uno dei fratelli scomparsi si era impegnato molto nell’Associazione degli Alpini, anche se fu Giuseppe quello che aveva realmente fatto la guerra con la penna nera in testa.
“Salutiamo un cittadino modello”, commenta l’Amministrazione Comunale di Stazzema, “che come tanti suoi coetanei ha avuto una vita difficile e molto tormentata, ma che al ritorno dalla Guerra ha contribuito a ricostruire la nostra Italia con il proprio lavoro e con la sua generosità di cittadino. Alcuni anni fa , nel dicembre 2010 con la delibera del Consiglio Comunale n. 54/2010 il Consiglio Comunale di Stazzema accolse la volontà di Giuseppe Moriconi e della moglie Luciana Bertellotti di donare al Comune di Stazzema, di cui era confinante, una piccola porzione di terreno dove sorge l’ingresso esterno alla Sala del Consiglio Comunale, facendosi anche carico delle spese di frazionamento, purché si compiesse questo suo desiderio. Unico e incomprensibile dispiacere per un gesto così bello e generoso fu il voto contrario alla delibera da parte dell’opposizione Luce a Stazzema guidata dal consigliere Gian Piero Lorenzoni sindaco di Stazzema per tre legislature. Siamo rimasti colpiti da questo cittadino che aveva avuto una esistenza così difficile, negli ultimi suoi anni di vita voleva lasciare un segno per tutta la comunità di Stazzema e credo che possa essere portato ad esempio per tutti. Siamo vicini al fratello Ciro, ultimo rimasto di una famiglia così numerosa che non ha perso negli anni i legami. Ringraziamo ancora tutta la famiglia per essere stata un esempio di come si possa essere cittadini fino in fondo per il bene della Comunità”.
