VIAREGGIO. “Da sempre abbiamo inteso la valorizzazione delle aree demaniali destinate alla cantieristica, un’occasione di sviluppo e di occupazione per la nostra città, segnata come ben sappiamo da numerose piaghe tra cui una delle più gravi è certamente la questione della legalità per la quale, noi come Fiom Cgil, ci siamo e ci saremo sempre, in prima fila”. Lo scrive la Fiom della Provincia di Lucca.

“Questo problema pesa sulla responsabilità mancata di chi aveva il compito di sorvegliare e che, nonostante le nostre continue denunce, ha pensato di continuare a chiudere un occhio e in taluni casi, a seconda di chi fosse il conducente, tutti e due.

Questo ci ha portato ad una condizione dove l’abuso (complice) e la prepotenza hanno segnato la cultura di molti; non di chi scrive, che invece continua a pensare che si possa e si debba ripristinare il rispetto delle regole e si debbano mettere da parte le furberie dei pochi che segnano il bene dei molti.

Avevamo creduto che la nuova amministrazione comunale volesse cambiare le cose, ma mai avremmo pensato così in peggio. Essere succubi di imprenditori locali che bramano da anni, per interesse esclusivamente personale, di acquisire concessioni demaniali (vedi quelle di Polo Nautico) dopo gli impegni presi e le dichiarazioni fatte in campagna elettorale, non lo avremmo mai immaginato. Mettersi in questo modo al servizio di interessi particolari ci risulta essere un fatto assolutamente disdicevole.

Vorremmo capire quale sia la posta messa in gioco da chi oggi dichiara di voler sviluppare quell’area; lo diceva anche dieci anni fa quando ne è divenuto affidatario, esattamente come da oltre dieci anni avrebbe dovuto assumere, nel rispetto degli accordi sottoscritti anche con il Comune di Viareggio, almeno 14 persone provenienti dalla ex Sec, cosa che non ha mai fatto.

Siamo coscienti del fatto che relativamente all’area di Polo Nautico siano in ballo moltissimi interessi: quelli privati delle imprese che vi operano e quelli collettivi che noi riteniamo essere quelli del lavoro, dei lavoratori e della comunità e che anche il Comune dovrebbe difendere, dato che il demanio è pubblico. Noi crediamo che l’integrità di quella concessione possa essere un’opportunità di sviluppo per il lavoro e vorremmo capire perché per l’amministrazione comunale di Viareggio, il suo smembramento è diventato improvvisamente interessante.

Rendiamo noto che quell’area è pienamente utilizzata da oltre dieci anni dagli imprenditori che oggi ne chiedono il frazionamento, segno che non è necessario né indispensabile spezzettare la concessione. Riteniamo che questo concetto lo abbia compreso anche il presidente della Regione Enrico Rossi che non per caso ci ha tranquillizzati circa la necessità di un’attenta riflessione prima di assumere decisioni di questa portata.

D’altra parte l’idea che il frazionamento porti lavoro e occupazione rappresenta un’offesa all’intelligenza delle persone, perché se non si rispettano gli accordi precedenti, con quali garanzie si pensa che qualcuno possa stipularne di nuovi?

In quell’area dovevano trovare occupazione presso le aziende socie tutti i lavoratori ex Sec che invece oggi dopo dieci anni sono ancora costretti alla cassa integrazione.

Per noi, lo sviluppo industriale e imprenditoriale di quell’area e la difesa e l’incremento dell’occupazione sono l’unico obiettivo strategico da perseguire. Oggi, visti gli atteggiamenti e le posizioni decisionistiche assunte dal sindaco, non sappiamo se lo siano altrettanto per il Comune e, ci sia perdonata la malizia, saremmo portati a pensare che gli interessi di qualcuno, non sussistendo nessuna ragione credibile per insistere sul frazionamento, siano diventati improvvisamente strategici per vizi e condizioni sicuramente meno nobili”.

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ultimo aggiornamento: 23-02-2016


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