FIRENZE. Tutela del paesaggio sì, certo, ma anche piena capacità di impresa per gli operatori che lavorano nel Parco di Migliarino-San Rossore: è questo che in sostanza vuole il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai autore di una mozione che impegna la giunta regionale in questo senso, ovvero ad adoperarsi per cambiare e rendere più flessibile il Piano di Gestione dell’area protetta.

«Le attività economiche lamentano ormai da anni un Piano di Gestione obsoleto e che, nel tempo e con le mutate esigenze soprattutto della clientela e dei servizi di cui abbisogna, è via via divenuto una giubba sempre più stretta. A nostro avviso – afferma Mugnai – una reale valorizzazione delle attività economiche presenti sul litorale di competenza dell’Ente Parco regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, da Calambrone in su, non è in contrasto con la tutela ambientale».

Come? La proposta Forza Italia ce l’ha e Mugnai la mette nero su bianco nella sua mozione: «Il soddisfacimento di tale esigenza potrebbe essere facilmente perseguito ed assicurato attraverso la concessione della possibilità di ampliare la superficie dei manufatti destinati ai servizi – si legge nell’atto di indirizzo – mantenendo questi ultimi comunque di natura ‘precaria’ ed acquisendo semmai l’Ente Parco, analogamente alla previsione di cui all’art. 51 delle stesse Norme di attuazione, apposite garanzie finalizzate alla loro effettiva rimozione una volta venuta meno, per qualunque ragione, la legittimità del loro utilizzo».

Del resto i tempi cambiano, le esigenze pure, ma lo Statuto del Parco invece no, ed è proprio lui, ricorda Mugnai, che fa rientrare tra le finalità perseguite dall’Ente la «valorizzazione delle attività economiche territoriali». Dunque, alla fine, basta volerlo e metterci la testa. E’ ciò che il Capogruppo di Forza Italia chiede alla Regione impegnandola ad «attivarsi per esprimere ogni possibile capacità di interlocuzione ed intervento con l’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli al fine di favorire una celere revisione del relativo Piano di Gestione, perché siano contemplate norme più favorevoli per gli operatori turistici esercenti le loro attività sulla costa di riferimento, sì che, seppure nella condivisa necessità di salvaguardia dei tratti paesaggistici e storici della costa, possano avere maggiori superfici (anche soltanto di carattere ‘precario’) da destinare ai servizi».

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