VIAREGGIO. “I lanciatori di uova, la Fondazione Carnevale e il sindaco Del Ghingaro: sostenitori inconsapevoli di Matteo Salvini. Abbiamo letto con sconforto la minaccia di lancio di uova per la presenza del capo leghista al Canevale di Viareggio. Abbiamo appreso con stupore lo slancio del sindaco viareggino di farsi scudo umano nella difesa del capo in camicia verde. Abbiamo registrato gli ennesimi insulti del leader padano che, mentre si apprestava a far visita al Carnevale, dava degli idioti agli annunciati contestatori per richiamare la loro presenza insieme alle tv”.

Lo scrive Mario Navari dell’Associazione Sinistra Lavoro.

Poi dalle parole sono passati ai fatti lanciando nella notte delle uova contro il palazzo comunale. Nelle loro menti hanno pensato di aver compiuto un gesto rivoluzionario mentre tale scelta è solo un gesto che alimenta i consensi per le destre. Basterebbe poco per capire che tale azione ha generato simpatia nei confronti di Salvini, anche da parte di chi non lo avrebbero mai pensato possibile.

Nel lancio di uova contro il comune di Viareggio c’è poi un idea privatistica, come se fosse la sede dell’azienda Del Ghingaro, un pensiero che non appartiene alla storia della sinistra ma al  qualunquismo. Inoltre, temiamo che tale gesto fornirà all’amministrazione viareggina ulteriori pretesti per eliminare spazi sociali autogestiti presenti sul territorio.
Giudichiamo un errore anche la scelta del sindaco viareggino di proporsi come guardia del corpo di Salvini, rappresentante politico e non istituzionale che scende in piazza quotidianamente con l’estrema destra italiana ed europea, mentre non dimentichiamo che lo stesso Del Ghingaro si è dimostrato indisponibile ad incontrare un rappresentante
dei lavoratori.

All’idea di non considerare Salvini puntando sull’indifferenza avremmo preferito usare l’ironia, quella vera che in periodo di carnevale si trasforma in satira. Vista la sua passione per i presepi, avremmo potuto organizzare un trio di re magi che avrebbero portato in dono bdei diamanti con l’effige di Belsito, delle lauree albanesi con ilb logo di una trota, dei buono fruttiferi della Tanzania o delle dentiere con il simbolo della regione Lombardia. Pasolini ci insegnava che non occorre essere forti per affrontare il “male” nelle sue forme pazzesche e ridicole. Evidenziava la necessità di essere fortissimi per affrontarlo come normalità, come codificazione del fondo brutalmente egoista di una società come quella leghista, che Pasolini non aveva conosciuto ma che aveva previsto.
Il diktat “open space” della Fondazione Carnevale ai carristi per la gita di Salvini alla Cittadella si commenta da solo. Espriamo solidarietà sia al carrista Roberto Vannucci, che non ha obbedito a tale richiesta, che ai lavoratori che hanno provveduto a ripulire il palazzo imbrattato dalle uova, e rivendichiamo quelle strutture come beni comuni dei cittadini.

 

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ultimo aggiornamento: 07-03-2016


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