VIAREGGIO. “Guardando oltre alle polemiche di questi giorni, da Viareggio non si può non vedere con un certo rammarico la candidatura de “L’arte dei pizzaiuoli napoletani” alla lista del patrimonio mondiale immateriale dell’Unesco da parte della nostra Commissione Nazionale Unesco. La domanda che sorge spontanea è: che fine a fatto la candidatura del Carnevale di Viareggio? Quella candidatura elaborata nell’ormai lontano 2008 e che giace oggi quasi dimenticata nella “pending list” delle candidature italiane a Parigi?”.

Lo scrive Alberto D’Alessandro, responsabile cultura del PD per la Versilia.

“Non si discute del significato e del valore universale del mestiere di “pizzaiulo” e della pizza, prodotto gastronomico e culturale apprezzabilissimo, ma il Carnevale di Viareggio può essere sorpassato dalla pizza napoletana? Sarebbe importante ridirigere la barra delle candidature nazionali verso quelle manifestazioni storiche, tradizioni e feste popolari, che rendono unica l’Italia nel mondo, soprattutto se bisognose di un rilancio di immagine e ne è in gioco la sopravvivenza. E sinceramente sono convinto che la candidatura del Carnevale di Viareggio, in cui credo fortemente per il suo valore artistico, simbolico e universale, vada ripresa con forza e rilanciata con vigore da Viareggio.
Dentro la candidatura c’è il tema dei metiers d’art, dei maestri d’ascia dei cantieri navali che hanno messo il loro savoir faire al servizio della creatività artistica e della satira, trasformando un mestiere artigiano nella parata di “machines à merveilles” di cartapesta più bella e imponente d’Europa. Dietro la candidatura c’è poi un valore economico importante che non si limita solo al sostegno finanziario della manifestazione ma all’indotto economico di un evento che vale milioni di euro e va a beneficio di tutta la Versilia.
Ripartire quindi dalla candidatura Unesco per dare nuova vita e slancio al Carnevale, in crisi economica e identitaria. C’è bisogno di un nuovo spirito di sviluppo e rilancio. Insieme alla sfida della candidatura Unesco c’è la sfida della rinascita della manifestazione e della città. E’ indubbio immaginare come il successo della candidatura darebbe a Viareggio e alla Versilia un brand mondiale, attirerebbe sponsorizzazioni e investimenti, permetterebbe probabilmente di dare linfa economica ad una manifestazione povera di idee e di spunti creativi sul piano imprenditoriale, gestita oggi con un piano contabile precario e soggetto alle bizze del clima, senza una precisa strategia, senza un piano di sviluppo economico e di internazionalizzazione che dir si voglia. Lavorare sulle reti, sulla progettazione europea sul crowd funding. Rilanciare la cittadella come struttura museale visitabile a pagamento e attiva tutto l’anno, centro di visita e di formazione per le scuole d’Italia e d’Europa. Ma anche luogo di eventi, concerti e spettacolo tutto l’anno. Ben vengano i carnevali del mondo a Viareggio, ben venga il carnevale estivo e perché no anche Halloween se serve a dare manforte e rivitalizzare il Carnevale. Là dove gioa e maschere, festa e musica possono vivere nel regno della satira, dell’ironia e della cartapesta sono certo che i coriandoli torneranno a volare alti insieme allo spirito del Carnevale”.

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ultimo aggiornamento: 10-03-2016


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