VIAREGGIO. «Un Carnevale come quello di quest’anno ha poco senso: è necessario aggiornare una formula che così com’è non sfrutta le enormi potenzialità della manifestazione e della città che la ospita. Ridefinire inoltre i ruoli e le prerogative delle categorie economiche all’interno della Fondazione che, nonostante il buon lavoro del commissario Pozzoli, sono state coinvolte solo in sede di ratifica di decisione già assunte». Confcommercio e Confesercenti Toscana Nord – con i rispettivi direttori Rodolfo Pasquini e Marco Sbrana – analizzano l’edizione 2016 del Carnevale per mettere alcuni paletti fondamentali alla riuscita della manifestazione dell’anno prossimo.

Secondo le due associazioni bisognerà lavorare maggiormente sul fronte della promozione e sulle ricadute concrete sull’economia locale.

«Il Carnevale è il simbolo di Viareggio e dobbiamo fare di tutto per tutelarlo e promuoverlo nel migliore dei modi. Attualmente invece funziona poco – dice Pasquini -, non tanto da un punto vista scenografico perché lo spettacolo e la qualità dei carri sono sempre all’altezza, quanto da quello turistico e di ritorno di immagine per una città che ne ha immenso bisogno. Per quanto mi riguarda prendo in esame il punto di vista delle imprese, che potrebbero giovarsene tantissimo, anche per quanto riguarda la capacità occupazionale, in gran parte giovanile, che esso può portare con sé. Quest’anno abbiamo assistito ad un bilancio purtroppo molto negativo a causa sì di un tempo inclemente ma anche di uno scombinamento di date e di alcuni esperimenti errati che hanno evidenziato tutte le lacune della formula attuale».

Aggiunge Marco Sbrana: “Dobbiamo dare più attenzione alle ricadute economiche che la manifestazione non può non avere sul’economia della città. A nostro parere la manifestazione è troppo proiettata sulla sua esistenza in vita con un coinvolgimento troppo modesto e limitato delle aziende del territorio. Bisogna comprendere quale ruolo, meglio di altri, le categorie sono in grado di ricoprire a seconda che la Fondazione sia o meno ente di emanazione politica”.

«Non è pensabile che l’intera manifestazione sia in balia del meteo – chiude Pasquini -. Per più di un mese la città è stata in ostaggio di un evento che invece ha bisogno di punti fermi e programmazione. E’ pertanto opportuno studiare una formula diversa, magari più compressa temporalmente e densa anche di eventi collaterali in tutta la città per l’intero periodo interessato».

Sbrana: «Bisogna lavorare per riempire il palinsesto delle manifestazioni collaterali ai corsi mascherati per incentivare i flussi turistici. Anche la definizione di azioni promozionali operate in collaborazione con le aziende del territorio possono essere poste in essere e veicolate adeguatamente ed efficacemente solo se progettate in tempi utili».

Confcommercio e Confesercenti si mettono a disposizione della Fondazione per lavorare, “da subito”, all’edizione 2017.

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ultimo aggiornamento: 23-03-2016


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