E’ stato ritrovato verso le 6 il corpo senza vita di un cavatore rimasto sepolto ieri tra i detriti nella frana avvenuta avvenuta in una cava di marmo a Carrara. Lo hanno reso noto i vigili del fuoco che continuano a cercare il corpo di un collega.

Poco dopo le 8,30 i vigili del fuoco hanno trovato anche il corpo del secondo cavatore rimasto sepolto dai detriti in seguito alla frana di ieri nella cava Antonioli a Carrara

Alle 6,20 era già affiorato il corpo dell’altro operaio. I vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte con l’aiuto delle fotoelettriche.

Ad essere ritrovato per primo è stato il corpo di Roberto Ricci, di 55 anni, poi è affiorato anche quello di Federico Benedetti, 46.
Entrambi, ieri, erano alla cava, insieme al loro compagno di lavoro che si  è salvato grazie all’imbracatura ed  rimasto sospeso nel vuoto. Portato all’ospedale, ha una prognosi di 30 giorni. Colto da malore il direttore della cava.

Nove morti, oltre ai due dispersi di oggi, negli ultimi dieci anni alle cave di Carrara e un ferito ogni due giorni: i dati choc sono quelli diffusi di recente dall’Asl di Massa Carrara, che testimoniano come i rischi nell’attività estrattiva siano ancora elevati.
Sono stati 1.258 gli infortuni dal 2005 ad oggi in ambito estrattivo. Considerato che le giornate lavorative sono circa 250 l’anno, il conto è di un infortunio ogni due giorni.
L’ultima tragedia il 24 novembre 2015 quando perse la vita il cavatore Nicola Mazzucchelli, 46 anni, ucciso da una ‘perlina’, una sfera di acciaio schizzata via dalla catena  del filo diamantato durante il taglio di un blocco; il 29 agosto dello stesso anno nelle cave ai Campanili di Colonnata aveva perso la vita Brunello Maggiani, 46 anni, caduto da una bancata. Il 6 settembre 2014 era stato fatale il primo giorno di lavoro a Lurand Llanaj, 32 anni, autista albanese precipitato con il suo camion a Lorano. Il 2013, per fortuna, è passato indenne, nessun morto anche se i feriti sono stati 81. L’anno prima, l’8 settembre 2012, una scaglia di marmo staccatasi da un blocco aveva ucciso Lucio Capp, 47 anni, che stava lavorando sulla bancata della cava di Calocara dell’azienda Fb Cave. Ancora una morte bianca il 16 novembre 2011: Enrico Mauceri, 34 anni, padre di due bambine, è rimasto folgorato da una scarica di 15mila volt mentre stava tinteggiando una cabina Enel nella cava Ruggetta.
 (ANSA).
ultimo aggiornamento ore 10.11
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