Stazione ferroviaria di Viareggio, 29 giugno 2009, ore 23:48.
Un treno carico di GPL deraglia. Il gas fuoriesce, entra nelle case.
Uno, due tre esplosioni. 32 persone muoiono nelle loro case.
Il sole sulla pelle racconta la storia di chi è rimasto
e lotta per avere giustizia e verità.

Come è nata l’idea e perché un film-documentario

Fino a che punto possiamo capire e condividere il dolore degli altri?
Questo dramma ci ha scosso la coscienza e ha distrutto le nostre sicurezze. Poteva accadere ovunque. Poteva accadere a chiunque. Noi siamo figli e siamo padri. Questa storia ci appartiene.
Con la storia de Il sole sulla pelle vogliamo raccontare la dimensione umana, materiale, sconvolgente ed inaccettabile di quanto accaduto. Un documentario che esplora con la nostra umana curiosità il rapporto che ognuno di noi ha con il dolore, le grandi paure e i grandi sogni. Così, armati di curiosità, di senso di giustizia, di senso dell’umanità, continuiamo nella nostra sfida di raccontare una storia che non deve essere dimenticata.
Nel gennaio 2015 è stato realizzato un cortometraggio dal titolo “Ovunque proteggi” prodotto dalla nostra associazione Caravanserraglio Film Factory con il sostegno dell’associazione dei familiari delle vittime “Il Mondo che Vorrei”. Il corto ha riscosso interesse ed è stato selezionato da 17 festival nazionali ed internazionali, vincendo il Visioni Corte Film Festival 2015 e il Clorofilla Film Festival 2015 quale Migliore Corto Doc e miglior Documentario e ricevendo una Menzione Speciale al Pistoia Corto Film Festival. Il “viaggio” del cortometraggio è l’occasione per portare la testimonianza diretta dei familiari delle vittime nelle sale, sui palchi, nelle piazze e nelle aule delle scuole che ci ospitano. Il 15 aprile Ovunque proteggi verrà proiettato al Forum Giovani presso il Museo della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema. Il 16 aprile prossimo Ovunque proteggi lo vedranno gli studenti della Scuola Media “G. Mazzini” della Spezia alla presenza degli autori e dei familiari delle vittime. Il 26 aprile 2016 verrà proiettato al Video Festival di Imperia, tra i documentari finalisti. E ancora il 28 aprile 2016 “volerà” a New York al Global Short Film Awards unico lavoro italiano tra gli 11 documentari finalisti. Un racconto civile itinerante, che sta dando energia e linfa alla scrittura e forma del documentario Il sole sulla pelle.

Marco Piagentini e Daniela Rombi

Il progetto

Il progetto Il sole sulla pelle è iniziato nel gennaio 2014. Ci sono state decine d’incontri e conversazioni, partecipazioni a manifestazioni, riunioni, sedute del processo. L’associazione dei familiari delle vittime “Il Mondo che Vorrei” ha messo a disposizione il suo archivio documentale dandoci il pieno sostegno. La Toscana Film Commission ha concesso un contributo tramite il Fondo Incoming, così come L’Aura Scuola di Cinema di Ostana di Giorgio Diritti e Fredo Valla e la Fondazione Giorgio Gaber sostengono con interesse il progetto. Realtà produttive e istituzioni toscane hanno dichiarato il loro interesse per lo sviluppo del progetto.

Le riprese del film-documentario sono ufficialmente iniziate. Il 2016 è un anno importante per la battaglia di civiltà che l’associazione dei familiari delle vittime sta conducendo da oltre sette anni. Ci sarà la Sentenza di I° grado pronunciata dal Tribunale di Lucca. Ma a fine 2016, alcuni reati rischiano di andare prescritti. Ma il dolore dei familiari non va in prescrizione!

Marco Piagentini, Daniela Rombi ed in familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio continuano a ripeterlo in ogni occasione: “ … siamo ripartiti da qua perchè quello che è successo quella notte non deve mai più accadere. Crediamo fermamente che contenuti importanti come questo hanno un alto valore civico, i fatti contano più delle parole. Stiamo aspettando da 7 anni la giustizia e la verità, la stiamo aspettando con il rispetto e la dignità che ci ha sempre contraddistinto. Stiamo lottando contro uno dei tanti poteri forti di questo paese, Ferrovie, e lo stiamo facendo perché nelle tantissime udienze che abbiamo seguito fino ad oggi abbiamo avuto la conferma che ciò che è accaduto a Viareggio poteva essere evitato e può ancora accadere in tutta Italia. Hanno definito la strage del 29 giugno 2009 “uno spiacevole episodio” e se le parole hanno un senso, queste sono di una arroganza e di una atrocità disumana. Viareggio e i familiari non si arrendono, non ci possiamo voltare dall’altra parte, fare ciò sarebbe diventare complici di chi per imperizia, incuria e negligenza ha ucciso 32 persone tra uomini donne e bambini.”

“Crediamo sia possibile oggi fare cinema civile capace di colpire le coscienze e scuotere le nostre emozioni. Abbiamo la responsabilità e quindi la grande opportunità di fare la differenza con le nostre azioni. Agiamo!” – aggiungono Massimo Bondielli, autore e regista del film e Luigi Martella co-autore.

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