È stato uno spettacolo desolante. Deprimente. Per questo nessuno dei tifosi del Viareggio forzatamente assenti come disposto dalla Prefettura di Lucca si deve strappare i capelli. Lo 0-0 “dei Pini” contro il GhiviBorgo è lontano parente di quello di Poggibonsi, ma tremendamente simile al pari con la Massese di due settimane fa, quello da cui hanno avuto origine divieti a cascata (proseguiranno ancora?) per i sostenitori bianconeri.

La squadra di Pierini andava alla ricerca della salvezza matematica, obiettivo che ha fallito per la terza domenica di fila, ma in compenso ci si è ulteriormente avvicinata. Con una prestazione anonima, insufficiente per contenuti tecnici, nella quale da salvare c’è soltanto quella solidità difensiva che compensa la pochezza offensiva.

Due occasioni degne di esser definite tali: il colpo di testa da distanza ravvicinata che Sciapi ha spedito a lato su invito di Mariani e la conclusione sul fondo di Benedetti, rifornito da Rosati. Un paio di lampi in mezzo a tanto, troppo buio. Il GhiviBorgo non se la passava tanto bene prima di questa sfida, Fanani ha rinunciato inizialmente a Taddeucci ed ha pensato a coprire di più le fasce con un coperto 4-4-2.

L’assenza di un vero regista, Bartolini fuori per infortunio e Reccolani partito dalla panchina, si è fatta sentire. Gorelli con Caciagli ha garantito la copertura necessaria per evitare pericoli, Rosseti ha altre caratteristiche, non è lui quello deputato a far partire l’azione.

Ci volevano undici Mariani, questo è certo. Il primo ad azzannare ogni pallone, l’ultimo a mollare. Quanti kilometri macinati su e giù lungo quella fascia, magari con qualche errore dettato dalla poca lucidità, ma in quanto a impegno e spirito di sacrificio andrebbe preso come esempio.

Un possesso di palla eccessivamente sterile per mancanza di giocatori in grado di inventare qualcosa, di alzare improvvisamente i ritmi, di mettere in pratica un’idea superiore alla mediocrità di un gioco senza sbocchi. Ci ha provato Rosati, una volta entrato. Ma non si può pretendere che un calciatore reduce da uno stop di 4 mesi cancelli con un colpo di spugna i (tanti) limiti di una squadra che ha nell’attacco il suo tallone d’Achille.

Per restare in Serie D basta un paio di punti, sentenzia l’aritmetica. Inutile fissazione, perché in realtà le preoccupazioni di evitare i play-out gravitano altrove. Il Viareggio ha problemi ben più gravi da risolvere. E non basteranno certo le tre partite che restano da qui al termine di una stagione insipida, all’insegna del “vorrei ma non posso”.

VIAREGGIO-GHIVIBORGO 0-0

VIAREGGIO (3-5-2): Cipriani; Matteo, Fiale, Diana; Mariani, Rosseti (12′ st Rosati), Gorelli, Caciagli, Bicchi; Sciapi (25′ st Reccolani), Benedetti (41′ st Bruzzi). All. Pierini.

GHIVIBORGO (4-4-2): Fontanelli; Borgia, Barretta (46′ st Zavatto), Mei, Angeli; Lelli, Carignani, Cecchini, Manauzzi (18′ st Russo); De Gori (24′ st Taddeucci), Pagano. All. Fanani.

Arbitro: Pascarella di Nocera Inferiore.

Note: ammoniti Matteo, Bicchi (Viareggio), Barretta, Cecchini, Angeli (GhiviBorgo). Angoli 5-7. Recupero 1′ pt, 4′ st.

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