Sabato 2 aprile alle ore 16.30 presso il Cantiere Sociale si è svolta l’assemblea “Viareggio non si vende” a cui hanno partecipato una sessantina di persone appartenenti a varie realtà sociali, politiche e sindacali.

Gli interventi hanno sottolineato l’importanza di difendere il lavoro come diritto primario, l’ambiente, il diritto all’abitare, gli spazi sociali, e di non svendere il patrimonio pubblico (porto, centro congressi, impianti sportivi, ecc..). E’ stato inoltre sottolineata l’importanza di avere verità e giustizia per la strage ferroviaria del 29 giugno e di fare in modo che quella data sia ricordata a dovere da tutti in città.

Venerdì 15 aprile in una seconda riunione è nata di fatto ufficialmente “Viareggio non si vende” che si è definita assemblea di “opposizione vera che niente ha a che fare con quella di facciata che siede in consiglio comunale. E’ stato deciso di sostenere le mobilitazioni degli utenti e dei lavoratori delle piscine, dei precari e dei disoccupati, dei senza casa e dei lavoratori del porto. E’ stato deciso di approfondire durata, scadenze, occupazione e controllo pubblico delle concessioni in Darsena che rappresentano una ricchezza della città.

“Il dissesto non è stato causato dai cittadini di Viareggio e per questo non devono pagarlo vedendosi tagliare servizi. Viareggio non si vende, Viareggio non si piega”.

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