C’è una mamma, c’è un ospedale, c’è Edo e ci sono tante foto di papaveri. Questa è la storia di un bambino di soli 5 anni costretto all’Ospedale del cuore di Massa che, da più di 40 giorni, combatte a fianco della sua mamma, Silvia D’Alessandro, una bella e giovane trentenne di Camaiore.
 Tutto è cominciato 5 anni fa quando Edoardo, a soli 6 giorni dalla nascita, è sottoposto alla prima operazione denominata “intervento Fontan” perché ha una grave malformazione cardiaca e un ventricolo solo.
 La seconda operazione arriva poco dopo, quando Super Dede (come lo chiamano gli amici) ha 7 mesi, poi una terza a 10 mesi. Finalmente i medici parlano di “luce in fondo al tunnel”, è prevista un’ultima operazione “quando sarà un po’ più grande”.
 Così 2 mesi fa, Silvia riceve la telefonata con cui l’ospedale richiama la data dell’intervento, un’altra operazione a cuore aperto con circolazione extra corporea. Edo reagisce bene e la felicità dei familiari è infinita ma una complicanza stravolge i piani: viene rinvenuto un versamento pleurico e allora ricomincia il dramma che vede il susseguirsi di visite, dolori, notti insonni, un altro intervento, medicinali e dieta ferrea.
 Finalmente Edo si sveglia dall’anestesia e sembra un adulto quando domanda a voce ferma “Ora hanno capito perché ho l’acqua nel polmone che voglio andare a casa?”. Sembra un film, “Lui ha una forza d’animo incredibile” sostiene la mamma con aria sbalordita che a gran voce continua “Sta facendo tutto questo perché sa che è per il suo bene e non si arrende fino a che non saremo a casa, non dormo da 48 ore e sono esausta e è proprio lui a darmi la forza ricoprendomi di baci e carezze”.
Sono due guerrieri che stanno esaurendo le energie e proprio per questo gli amici giocano nel ruolo che gli spetta e arrivano in soccorso, tutti si mobilitano e – un po’ per gioco, un po’ per solidarietà – prende vita uno strano flash mob virtuale da parte di persone che hanno un pensiero per Edo e per la sua famiglia che in questo momento ha bisogno di attenzioni ed energie anche perché, dopo l’ultima visita, è stata diagnosticata una criticità al diaframma destro.
 “Sono fiera di lui, è la cosa più bella che ho!!!” e in effetti come darle torto? In questo momento pare che Silvia non parli da mamma ma da donna che apprezza fortemente un bambino che stimerebbe anche se non fosse suo, un po’ come sta succedendo a noi che – pur non conoscendo personalmente Edo – ci siamo affezionati a lui e alla sua storia. Sono centinaia le foto di papaveri e di frasi incoraggianti che gli utenti pubblicano nei gruppi e nelle bacheche su facebook. Sono decine e decine gli amici che sono andati all’ospedale a fare visita. La mamma fa un appello “ogni gesto per lui è qualcosa di meraviglioso, un riavvicinarsi sempre più alla fine dell’incubo!” e ci tiene anche a fare “un ringraziamento pubblico a tutto lo staff dell’Ospedale del cuore di Massa, alla mia famiglia, agli amici e a tutte le persone che ci stanno vicine in questo momento!” e allora noi di Versilia Today ci uniamo al coro e mandiamo un grande abbraccio a Super Dede e alla sua mamma.
 di Laura Cortopassi
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ultimo aggiornamento: 19-05-2016


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