Giovedì 9 giugno l’aula magna del liceo artistico Felice Palma ha registrato il tutto esaurito per la conferenza del Conte Emilio Petrini Mansi Marchese della Fontanazza, docente di diritto nobiliare comparato all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma e titolare dell’unico studio legale in Italia dedicato unicamente al diritto nobiliare, sul Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire fondato il 1 ottobre 1561 da Cosimo I de’ Medici e confermato il 1 febbraio 1562 da Papa Pio IV che ne approvò gli Statuti dichiarandolo unitamente ai suoi successori Gran Maestro. A cui verso la metà del XVIII secolo subentrò la Casa Asburgo Lorena di Toscana, con lo scopo principale della difesa del Mediterraneo dalle incursioni dei pirati barbareschi e dalle aggressioni Turche-Ottomane ma non solo, il Marchese della Fontanazza, ha più volte sottolineato anche l’aspetto di elevatore sociale che l’Ordine fece attraverso la costituzione di Commende di Padronato per consentire a molti ricchi borghesi di diventare nobili così da permettere, tra gli altri vantaggi, ai propri figli di impalmare Nobil Donne senza fargli perdere il proprio Status. L’Ordine è stato trattato sotto il profilo storico e giuridico motivando passo dopo passo l’illegittimità dei decreti di soppressione del 1809 per mano di Napoleone e nel 1859 per volere del Governo Provvisorio Toscano in quanto dal punto di vista giuridico in particolare del diritto canonico essendo l’Ordine una “Religione” eretta in persona giuridica da un Papa solo il Pontefice avrebbe potuto decretarne la fine o i Granduchi di Toscana della Casa Asburgo Lorena rinunciando al Gran Magistero ma questo non è mai avvenuto tanto che da Ferdinando III d’Asburgo Lorena all’attuale Gran Maestro Sigismondo d’Asburgo Lorena Granduca di Toscana hanno sempre continuato a concedere con parsimonia titoli nobiliari e classi dell’Ordine. Infine è stata trattata l’Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano Papa e Martire fondata con Regio Decreto 14 febbraio 1939, eretta in Ente Morale e posta sotto l’Alto Patronato di S.A.R. Umberto di Savoia Principe di Piemonte, la cui presidenza fu affidata a S.E. l’Amm. Bar. Pompeo Aloisi, (poi Aloisi de Larderel, Barone, Conte di Allumiere), Senatore del Regno e Ambasciatore di S.M. il Re e Imperatore, con lo scopo di mantenere vivo il ricordo dell’Ordine e delle tradizioni marinare e di svolgere un’intensa opera di assistenza a favore delle famiglie dei marinai italiani, mediante sussidi volti in particolar modo al conseguimento di un’istruzione.  L’ultimo aspetto trattato l’Ordine nella Repubblica italiana attraverso la Legge n. 178/1951 che prevede per gli Ordini non nazionali, facenti capo ad una Dinastia pre-unitaria cioè regnante prima dell’unità d’Italia, di richiederne al Ministero degli Affari Esteri l’autorizzazione all’uso. Il presidente dell’Apuamater Claudio Palandrani, la Prof. Gabriella Olivieri e la segretaria Lucia Della Mea si sono complimentati con il Marchese Mansi per il viaggio affascinante nella storia toscana che ha toccato 5 secoli passando dalle flotte Stefaniane contro i Turchi i cui vessilli si trovano ancora nella Chiesa dei Cavalieri Pisa alle due guerre fino rinascita in epoca repubblicana come associazione pubblica di fedeli di fondazione pontificia. Tra gli ospiti presenti molti cavalieri dell’Ordine, discendenti come il Nobile Cesare Silvatici patrizio pisano e tanti amici del Marchese della Fontanazza come la Contessa Titti Claudia Gaddi Pepoli, Elisabetta Cicci Bernacca, N.H. Giorgio Uggeri, Don Luis Roberto Picchiani nipote di Alicia di Borbone Parma, Cristina con Elisabetta Strambi, Cristiano Canese, Egisto Umberto Borghini, Sandro Danesi, Enrico Baldi, Giuliano Angeli.

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