“Il Comune di Viareggio, mentre continua a rifiutare un incontro al mondo del volontariato, fra le espressioni di impegno più nobili della città e alla comuntà rom, alla quale rifiuta perfino di mettersi a sedere intorno a un tavolo e spiegare il proprio progetto (?) va avanti unilateralmente nella pianificazione dello sgombero del campo rom comunale di Torre del Lago”. Lo scrivono in una nota i Berretti Bianchi.
“Nel frattempo le donne rom si appellano alla sensibilità delle donne presenti all’interno del Comune, fiduciose che qualcuna possa accettare l’invito al dialogo. Ma quali e quanti sono i rom che per l’Amministrazione – improvvisamente – sono diventati il problema principale della città?
Stiamo parlando di 36 persone – 9 nuclei familiari – 11 bambini scolarizzari e/o da scolarizzare. Un totale di 15 minorenni, fra cui una bambina di appena un mese. 3 ragazzi poco più che maggiorenni con licenza media, ottenuta presso le scuole Gragnani di TdL e un ragazzino di 9 anni con handicap grave.
Tutte persone tenute per anni all’interno di un campo, luogo di discriminazione e deprivazione, costruito, ideato e progettato dai responsabili e funzionari del comune di Viareggio, di cui già nel 2011, giunta di destra, l’USL aveva messo in evidenza le gravi criticità e raccomandava interventi di disinfestazione e di manutenzione del sistema fognario, illuminazione ecc. Mai nessuno è intervenuto, addossando poi, ipocritamente, la responsabilità ai rom delle condizioni vergognose di quella struttura comunale.
Oggi, non meno colpevolmente di ieri, nell’incapacità di elaborare il seppur minimo progetto di inclusione, si predispone uno sgombero mascherato dalla volontà di non voler più tenere le persone nel degrado ma si dividono le famiglie e soprattutto si fa tutto sulla loro testa. Un’operazione che, nella ingiustificabile gravità, non ha nulla di originale, negli sgomberi le amministrazioni sono maestre, ma che trova la giunta di Viareggio in piena armonia con Lega, Forza Italia”.
