Il Consiglio comunale di Forte dei Marmi, in occasione del settimo anniversario della strage di Viareggio, porta all’ordine del giorno il documento presentato dall’associazione “Il Mondo che vorrei O.N.LU.S.” che, per Viareggio, chiede : “giustizia e verità e chi ha sbagliato dovrà essere condannato”, anche noi pretendiamo verità, giustizia e sicurezza”. “Chiediamo a gran voce – hanno dichiarato il sindaco Umberto Buratti e il presidente del consiglio comunale Simone Tonini– che la giustizia faccia il suo corso e che l’impegno delle Istituzioni e in primis Ferrovie dello Stato  per l’immediato futuro sia quello di limitare il trasporto delle merci pericolose, o di creare un percorso alternativo fuori dai centri abitati. Lo dobbiamo a questi morti innocenti”.   Diversi i punti rimarcati nel documento, come il NO  alla prescrizione per Viareggio e l’imposizione ai manager e agli amministratori di aziende pubbliche della rinuncia alla prescrizione.  Allo stesso modo si chiede le immediate dimissioni di coloro che, pur accusati di gravi responsabilità nel processo in corso, abbiano continuato a ricoprire ruoli apicali di gestione della cosa pubblica. Inoltre, nel documento viene riportata l’istanza dei sindaci firmatari, che,  in qualità di responsabili per la sicurezza e la salute dei  concittadini nella giurisdizione di competenza,  chiedono di essere messi a conoscenza della documentazione sulla valutazione del rischio del trasporto di merci pericolose su ferrovia.  Non solo.  Viene anche preteso dai sindaci firmatari  che i presìdi atti al pronto intervento, come Vigili del Fuoco e Protezione Civile, siano preventivamente informati ed avvisati su orari, tempi, modalità e materiali trasportati nella tratta ferroviaria del Comune di competenza, a tutela ed a garanzia della sicurezza e della salute della comunità.
E ancora. Vengono fatte proprie le proposte-raccomandazioni che la Commissione della Direzione generale per le investigazioni ferroviarie del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato il 12 maggio 2012 e il 31 maggio 2013 a seguito del disastro ferroviario di Viareggio, pretendendo che queste proposte siano, assieme alle altre, istituite dalle Ferrovie come procedure obbligatorie per la necessaria prevenzione e protezione. Infine, nel documento si riafferma la reintegrazione immediata del ferroviere Riccardo Antonini, licenziato il 7 novembre 2011 per essere stato a fianco dei familiari delle 32 Vittime ed essersi messo a disposizione, gratuitamente, come loro consulente nella ricerca della verità e per garantire quella sicurezza che avrebbe evitato la strage ferroviaria del 29 giugno 2009.

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