Continuano i malumori all’interno della maggioranza a Viareggio: Giuseppe De Stefano, capogruppo consiliare della lista Viareggio Democratica, attacca infatti il suo coordinatore Fabrizio Miracolo, presidente di Sea, in una lettera indirizzata al sindaco Giorgio Del Ghingaro.

“Egregio sindaco di Viareggio, mi vedo costretto a chiederti pubblicamente – uso il tu perché ricordo che così abbiamo convenuto, dopo averlo fatto riservatamente – d’intervenire per ricondurre, se ci riesci, a miti consigli ed a non debordare dal mandato che hai affidato all’avvocato Miracolo di occuparsi di spazzatura.

“Miracolo dichiarava alla stampa che ‘auspichiamo fin da ora che il percorso non sia inquinato dalla presenza di agitatori politici il cui unico interesse è l’opposizione in sé e per sé al sindaco e alla giunta’.

“Mi corre l’obbligo rilevare che per quanto attiene alla lista Viareggio Democratica, soggetto elettorale che nulla a da spartire con un circolo privato così denominato, il merito di Miracolo è di aver partecipato all’elezione della moglie Paola Gifuni, presidente del consiglio comunale, alla quale faccio tanto di cappello per aver raccolto 178 consensi. Io e gli altri 22 candidati ne abbiamo totalizzati 311.

Giuseppe De Stefano
Giuseppe De Stefano

“Di detta lista, però, rivendico il merito di avere ideato, disegnato e registrato il simbolo e intuito che praticando un’autonoma partecipazione al confronto amministrativo si poteva, come in effetti è avvenuto, intercettare il consenso di parte dei simpatizzanti del Pd i quali hanno barrato solo il logo Viareggio Democratica per ben 955 volte, determinando l’elezione di Del Ghingaro a primo cittadino.

“Oggi, come oggi Viareggio Democratica è rappresentata dai tre consiglieri in carica ai quali spetta il diritto dovere di occuparsi delle vicende comunali. Poi, dato che il loro mandato è senza vincoli, qualunque cosa decidono di approvare o non debbono dare spiegazioni soltanto alla loro coscienza.

“Non ho la coda di paglia ma se Miracolo avesse voluto farmi un avvertimento ha sbagliato ancora una volta. Non temo né interferenze, né contumelie od altro da parte sua o di chicchessia, per la mia persona o per i miei cari e non riconosco ad alcuno titolo o prerogativa di ergersi a fustigatore pubblico del mio operato circa il forno crematorio a Torre del Lago od altre miei comportamenti amministrativi.

“Ribadisco per chi non ne fosse a conoscenza che mi occupo della res publica da 60 anni e che mai ho varcato un uscio di una caserma come indiziato di alcunché.

“Sindaco, non hai bisogno di miei consigli circa l’affidare incarichi fiduciari a chi non è stato sempre trasparente perché sai che detti individui intralciano prima o poi il buon governo della città, come assistiamo avvenire con Camaiore”.

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ultimo aggiornamento: 29-06-2016


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