Trentasette anni di pallavolo ed esperienze anche in serie B alle spalle, Valter Torri è pronto ad iniziare la nuova avventura con l’Unione Pallavolo Camaiorese e dopo il primo mese di lavoro è pronto a rilasciare le prime dichiarazioni.

Come è nato questo matrimonio con l’UPC?

“L’amicizia di lunga data con Cristiano Cravedi, vedute molto similari sia del volley giocato che dei percorsi didattici da applicare in palestra, la presenza di Antonello Casula, hanno avuto un peso importante, come la passione dei due presidenti Daddio e Carelli. La Mission societaria poi mi ha trovato particolarmente favorevole: sarà un progetto incentrato totalmente sui giovani per arrivare nel tempo ad avere una prima squadra completamente autonoma. Cercare di “produrre” qualcosa di stabile e significativo è importante quando devo fare una scelta. La società ha una spiccata organizzazione dei ruoli “aziendali” (basta pensare alla continua e fattiva presenza di Fancello, un vero operating manager) che mi fa sperare anche in una crescita organizzativa”.

La scelta di passare dal maschile al femminile ed optare per l’UPC ha anche una base personale:

“Sono un’amante della pallavolo e della palestra, dopo tanti anni mi ritrovo un entusiasmo mai domo che mi fa volare il tempo passato sul parquet. Nella passata stagione avevo sposato un progetto importante nel settore femminile tra la Toscana e la Liguria con una Società leader di quella zona, ma una scelta condivisa ha portato all’interruzione anticipata e questo mi brucia ancora. Anche se da aprile ho avuto diverse proposte, avere la fiducia dell’Upc e ritrovare la palestra mi da motivazioni molto importanti”.

Ad oggi dopo 37 anni di panchine, Valter Torri chi è?

“Amo la pallavolo, senza non sono completo. Ho provato tutte le categorie fino alla B, allenando sia il maschile che il femminile e adesso per me non è più la categoria a fare la differenza, ma il progetto per trasmettere la mia esperienza. Creare e veder crescere un gruppo è per me la strada per ottenere risultati. E’ importante educare una mentalità d’assieme e di massimo rispetto tra i vari componenti, tutti sono utili e meritano la giusta attenzione e le stesse possibilità. Bisogna creare il Gruppo. Poi saranno l’impegno, la determinazione, il sacrificio e ovviamente la resa di gioco a decretare il sestetto che entrerà in campo. Pretendo molto, soprattutto la totale attenzione e disponibilità sia di presenza che di atteggiamento: puntualità e concentrazione sono fondamentali. Per me la Pallavolo si gioca prima con la testa, poi con la passione e il cuore e poi con la tecnica e la fisicità. Non bisogna mollare mai: finché si respira si lotta. Ricerco sempre il lavoro in team: con responsabilità chiare e programmi e metodi di lavoro condivisi perché il risultato del lavoro in sintonia è sicuramente migliore della pura somma delle varie competenze”.

Dopo le prime settimane di lavoro che idea si è fatto sui ragazzi?

“Il lavoro, in questo periodo transitorio è improntato alla conoscenza dei vari fondamentali di gioco e delle tecniche di squadra nello stare in campo. Noto un totale seguito da parte dei ragazzi nelle indicazioni e metodologia fin qui usate. L’impressione è che ci sia un gran margine di manovra, con l’auspicio fondato di una crescita importante sia singolarmente che come squadra”.

Sarà una serie D giovane, complessivamente Under23. Quale è l’obbiettivo stagionale?

“La caratteristica dei gruppi giovanili è l’ampia variabilità di comportamenti tecnici e tattici tra una gara e l’altra, ma anche all’interno della stessa partita. L’obiettivo primario è stabilizzare verso l’alto le tecniche e il modo di giocare, facendo un bel campionato under 18 e cercando di migliorare il cammino dello scorso campionato in serie D cercando di centrare una posizione di centro classifica con un sommesso sguardo verso l’alto”.

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ultimo aggiornamento: 04-07-2016


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