MARTEDI’ 12 luglio alle ore 19 a lettera22 l’autore di ‘La tristezza ha il sonno leggero’ LORENZO MARONE

che direttamente da Napoli arriva in Toscana per promuovere il suo ultimo libro e farà tappa a Viareggio.

TRAMA:

Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli, È uno di quei figli cresciuti un po’ qua e un po’ là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant’anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l’appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ama, un rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza …

Circondato da un carosello di personaggi mai banali, Erri deciderà di affrontare, una per una, le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto. Imparerà così che per essere felici dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato.

ALCUNE RECENSIONI DEL LIBRO:

“Un libro che si fa leggere con dolcezza e profondità” – Luciana Littizzetto

“Lorenzo Marone racconta le contraddizioni senza cedere alle semplificazioni. E lo fa benissimo.” – Corriere della Sera

“Somiglia a una commedia italiana (della nostra più felice tradizione) la narrazione di Marone, capace di raccontare con sensibilità e crudezza, pudore ma persino divertimento.Un romanzo che vive di rimandi e ispirazioni non solo letterarie: “Il giovane Holden”, Franzen, “La famiglia” di Scola. Con il pregio di non strizzare l’occhio ai conflitti in corso, o al conformismo sui desideri delle coppie.” – Conchita Sannino, la Repubblica

Tra la speranza e il rimpianto passa un soffio. E in quel soffio trascorriamo gran parte della nostra vita.

“Quello che non viene detto della nuova famiglia italiana”. Se fosse un trattato sociologico potrebbe essere questo il sottotitolo del secondo romanzo di Lorenzo Marone. Forte del successo del suo esordio La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), lo scrittore napoletano, classe 1974, ex avvocato, torna a raccontarci le dinamiche familiari dei nostri tempi, spostando questa volta l’attenzione verso il non detto.
Erri Gargiulo, il protagonista di questa storia, è uno dei tanti uomini della “Generazione X”, cresciuto nella confusione di ruoli di una famiglia allargata. Dopo la separazione va a vivere con sua madre, una donna dal carattere d’acciaio, funzionario del vecchio partito della DC, almeno fino all’avviso di garanzia ricevuto nel 1994, e riciclatasi in seguito come conduttrice di Talk Show in una tv locale partenopea. Suo padre, un anarchico spiantato con molti ideali e poco senso pratico, dopo la separazione sparisce per qualche tempo in Spagna, dove incontra un’altra donna con cui, dopo alcuni anni, torna in Italia per aprire un ristorante. Dalla sua nuova storia nascerà Flor, la sorellastra hippie di Erri, fumettista e giramondo.
Anche Renata Ferrara, sua madre, si rifarà una vita. Il suo secondo compagno, Mario, un ingegnere barbuto e bonario, sarà per Erri il padre perfetto che non ha mai avuto e metterà al mondo altri due figli, Valerio e Giovanni, oltre naturalmente a portare con sé in questa grande casa della Napoli bene la sua prima figlia, Arianna.
Il quadro basterebbe per riempire pagine e pagine di copioni cinematografici. Ma Lorenzo Marone utilizza questa temperie di personaggi solo come contorno per descriverci il pozzo profondo di solitudine e tristezza, incapacità di esprimersi, amarezza, in cui finisce Erri nel momento in cui sua moglie Matilde decide di lasciarlo. Dopo molti anni trascorsi nel tentativo vano di mettere al mondo un figlio, Matilde ed Erri si ritrovano sconfitti ed estranei, incapaci di bastarsi a vicenda. La fine del matrimonio coinciderà con la perdita del lavoro di Erri e con una valanga di disillusioni precipitate all’improvviso addosso a lui.
Mai totalmente integrato all’interno di una famiglia in cui nessuno è veramente suo fratello, soggiogato da una madre ossessionata dall’Horror vacui, surclassato dal collega di lavoro che adesso dorme nel suo letto, Erri scopre all’improvviso di avere conservato da qualche parte una vecchia lista dei desideri. La tira fuori solo grazie all’aiuto di suo padre, che sembrava perso, e inizia lentamente a realizzarla.
Potrebbe essere una lunga e intricata trama melodrammatica, ma non lo è per niente. Lorenzo Marone fa luce sulle tematiche delle relazioni familiari contemporanee utilizzando un registro davvero inedito, fresco, mai drammatico. Quasi come se volesse prendere le distanze e disegnare ad acquerello una situazione complicata semplificandola. Con una abilità tutta italiana di arrivare dritti al centro delle emozioni, Lorenzo Marone ci fa vivere con intensità il momento in cui cerchiamo di ritornare in superficie, dopo una lunga asfissiante apnea.

Dal blog di Luciana Littizzetto

“Non conoscevo Lorenzo Marone e soprattutto non avevo letto il suo primo libro: La tentazione di essere felici, che pare abbia dominato le classifiche per settimane, tanto che adesso Gianni Amelio ne ha fatto pure un film.

Ma si sa. io vivo in questo mondo, ma risiedo in un altro parallelo, per cui è inutile farsi domande e soprattutto pretendere risposte.
Questo romanzo invece mi ha attirato fin dal titolo. La Tristezza ha il sonno leggero. A volte va così.

Titoli e copertine muovono chissà quali misteriose curiosità. Sono come le sirene di Ulisse, ammaliatrici. E poi la curiosità si è fatta lettura e da lì non mi sono più schiodata.
Perché questo è un libro che si fa leggere con dolcezza e profondità, perché Erri Gargiulo, il protagonista, è un uomo imperfetto come lo siamo noi.
Un 40 enne non bellissimo, un po’ impedito, ironico e ancora in cerca di un sé che tarda a definirsi. Tempo un paio di pagine e ti innamori subito di Gargiulo e pure della sua gastrite, del suo modo bislacco di ricacciare dentro le emozioni, del suo essere indeciso su tutto.

E ti riconosci. Perché in questo marasma che sono le nostre vite, le vite di tutti nessuno escluso, non rimane altra scelta che stare. E da lì, in mezzo alla confusione che ci travolge, non smettere di sperare.

Come dice lui: “Alla fine ho capito che non è vero che la speranza non si tramuta mai in realtà. È una questione di numeri: più desideri hai, maggiore è la possibilità di fare centro”.

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ultimo aggiornamento: 11-07-2016


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