La dottoressa Stefania Campetti risponde al sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto sul Museo Archeologico: “Mi aspettavo una risposta secondo lo “stile” proprio del Sindaco di Camaiore, con sottolineature fuori luogo (riferimenti agli stipendi ricevuti) e offensive (“polemiche da cortile”), ma non mi aspettavo che adducesse argomentazioni assolutamente non pertinenti rispetto alle mie circostanziate critiche sull’allestimento museale.

Non ho mai parlato di spazi insufficienti nel percorso espositivo bensì di errori di contenuto e di comunicazione (sui quali anche il funzionario della Soprintendenza è stato concorde con me) nonché di vetrine male allestite, di spazi mal utilizzati e della ridicola soluzione espositiva degli “indovinelli” sui piani tattili impropriamente modificati rispetto al progetto originario “Un museo da toccare” approvato con ottimo punteggio dalla Regione che lo ha co-finanziato.

E’ perciò superfluo rivendicare che il progetto realizzato è ora proprietà del Comune quando io stessa ho chiesto ufficialmente di citare il mio nome per l’elaborazione del Progetto Museografico ma di togliere il mio nome dalla realizzazione dell’allestimento proprio a causa delle inappropriate modifiche.

Però non ho mai detto che tutto il percorso espositivo è criticabile dal momento che alcune sale e la parte sostanziale dell’apparato esplicativo (i pannelli a parete) corrispondono all’assiduo lavoro di progettazione che ho portato a conclusione prima di cessare il servizio. E che il progetto museale in sé sia una eccellenza l’ho proprio io sottolineato: questa eccellenza è stata consistentemente co-finanziata proprio per la sua valenza didattica e per i riferimenti alle civiltà mediterranee la cui storia viene poco approfondita dalla scuola.

L’intento didattico di questo progetto è quindi tutt’altro che un difetto come sostengono i membri del Gruppo Archeologico nel dibattito Facebook, e purtroppo anche quando guidano i visitatori, ed è un vero peccato che questa eccellenza sia stata mal realizzata in alcune parti. Ma è bene sapere che è stato proprio il Sindaco, a lamentarsi in tono sprezzante con il Prof. Francesco Mallegni perchè si era realizzato solo <<un museo da bimbetti>>.

E il signor Sindaco sa bene invece che il Prof. Mallegni, che ha istituito il Museo nel 1986 e che ha collaborato con me fornendo la sua preziosa consulenza nella realizzazione della bella sala dell’evoluzione umana, è molto deluso per il modo in cui è stata condotta la conclusione di questo allestimento.

Non si vogliono correggere errori e lacune e si dichiara che le modifiche opportune le farà in seguito il Gruppo Archeologico? Bene, ma non smetterò di segnalarle a questa e alla futura Amministrazione, proprio nell’interesse dei cittadini e degli utenti.

Tengo anche a sottolineare che il mancato ringraziamento al Gruppo Archeologico per la segnalazione di alcuni siti da noi scavati e per il recupero nel centro storico delle belle ceramiche rinascimentali che sono in vetrina non è certo una mia idea: è l’Ufficio Musei ad essersi dimenticato di citarlo nei ringraziamenti (come da mio suggerimento), così come è stato dimenticato il prezioso contributo della Scuola Media di Capezzano e di molti altri collaboratori.

Il Sindaco, che non risponde sulla mancata apertura giornaliera, mi aveva censurato pubblicamente nell’agosto 2014 per essere in ferie e sottrarre il museo ai visitatori (!!!) quando ancora il museo era chiuso per i lavori strutturali in corso.

Ora, dopo due “inaugurazioni”, consente che il museo considerato “di interesse regionale” proprio per la qualità progettuale, sia aperto nei feriali solo su appuntamento? Mi fa piacere sapere che l’Assessore Rovai si attiverà per l’apertura quotidiana e mi auguro che lo faccia con i criteri previsti dal Piano di Gestione approvato reclutando personale di comprovata esperienza nella didattica museale da selezionare nell’ambito di cooperative di servizi museali.”

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