Resterà aperta fino al 4 settembre, la mostra ‘Identità alterate’ dell’artista romano di nascita ma pietrasantino d’adozione, Emanuele Giannelli allestita nelle sale di Villa Argentina a Viareggio.
Visto il grande successo di visitatori, infatti, gli organizzatori hanno deciso di prorogare l’esposizione di un mese, per dar modo anche a coloro che trascorreranno agosto in Toscana, di poter godere dell’opportunità di visitare la mostra, promossa dalla Provincia di Lucca con il patrocinio dei Comuni di Lucca, Viareggio, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Camaiore.

Curata da Niccolò Bonechi, l’esposizione, fin dal suo titolo, ‘Identità alterate’, fa riferimento alla ricerca dell’artista di rappresentare esseri dalle sembianze umane, ma appartenenti ad una realtà “altra”, futuribile. Le sue figure, infatti, presentano elementi di dissonanza, metafora della difficoltà dell’uomo d’oggi ad affrontare la propria contemporaneità.

Il percorso espositivo – con le opere tutte realizzate dal 2009 al 2016 – si sviluppa al primo e al secondo piano della villa Liberty restaurata dalla Provincia di Lucca. Dai lavori museali (“Mr Kiribaty”, 2016), allestiti nel salone centrale, ad “Haida” (2009), “I visionari” (2012), “Sospesi” (2014), “Dizzy two” (2014) e “Polaroid” (2015). Opere caratterizzate da un’anatomia mutante, gruppi scultorei in cui la figura umana viene replicata perché, dichiara l’autore, «l’uomo è produttore ed allo stesso tempo consumatore, oggetto che fa mostra di sé all’interno dello scaffale di un supermercato».

La mostra a Villa Argentina, realizzata con il contributo della Banca di Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfagnana della Versilia, sarà visitabile fino al 4 settembre da martedì a sabato con orario 10-13 e 16-24, la domenica 16-24, chiuso lunedì. Ingresso libero.
Per contattare la sede espositiva: 0584/48881, [email protected] – Per maggiori
informazioni: 366/1843396, [email protected], www.emanuelegiannelli.it

Emauele Giannelli nasce a Roma nel 1962. Nel 1981 si trasferisce in Toscana, dove si laurea all’Accademia di Belle Arti di Carrara, sezione Scultura. Nel suo lavoro ha espresso contenuti che vanno dalla pop art all’industriale, ripetizioni seriali dove l’uomo, ingranaggio, ha comunque il suo centro. In seguito la sua ricerca artistica si è indirizzata verso la cultura cibernetica: visioni aeree di città industriali, scenari alla Philip K. Dick dove l’uomo è costretto continuamente a ridiscutere il proprio ruolo e la propria esistenza. I materiali prediletti da Giannelli sono anche oggetti di recupero: scarti di una società industriale e consumistica che divora a ritmo vertiginoso i propri prodotti.
Negli ultimi anni, a partire da “Sospesi” ed “Haida”, è ritornato alla figurazione classica. Lavora gesso, resina, bronzo e terracotta. Ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le recenti personali si segnalano “To lie or not to lie” (Galleria Emmeotto, Palazzo Taverna, Roma, 2015), “Piccole opere” (Marina di Carrara, 2015), “To lie or not to lie” (Palazzo Collicola, Spoleto, 2015). Tra le recenti collettive, “Collettiva” (Galleria Numero 38, Lucca, 2015), “Guerra e Pace” (La Spezia, 2015, a cura di Mara Borzone), “Imago Mundi” (Fabrica, Torino, 2015, a cura di Luca Beatrice), “La scultura è una cosa seria” (Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2016, a cura di Niccolò Bonechi). Vive e lavora nelle vicinanze di Pietrasanta.

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