Il Viareggio torna a mostrare il volto migliore di sé: manita al Terracina

Una rivincita col botto. Fanno ancora male le due finali scudetto perse nel 2012 e nel 2015, ma il ricordo svanirà, almeno per un po’. Merito del 5-1 che il Viareggio ha rifilato ai campioni d’Italia in carica di Terracina, roboante affermazione che vale la semifinale della Serie A di domani (6 ago) alle 16,45.A Riccione Gori e Ramacciotti hanno fatto la voce grossa con una doppietta ciascuno. A corredo, il gol di Remedi. “Tin-Tin” fa notizia solo quando rimane a secco. Perché è talmente abituato a risolvere le partite con le sue reti da passare quasi inosservato. Contro il Livorno, in un match utile solo per la classifica, non aveva timbrato il cartellino. Eccezione, non regola. Contro il Terracina, due acuti (in rapidissima sequenza, entrambi nel secondo tempo). E stavolta contava. Tanto. Due tiri liberi sfruttati a dovere nel momento più delicato di un incontro che nessuno, sino a metà della frazione centrale, era stato in grado di sbloccare. Ci è voluta una prestazione di squadra di altissimo profilo per avere ragione dei campioni d’Italia in carica: organizzazione difensiva impeccabile e mutuo soccorso costante tra i giocatori alternati da Santini con perfetta scelta di tempo. Rotazione da cui sono stati esclusi unicamente Carpita e Ozu. Il portiere nel primo tempo ha disinnescato una sassata dalla distanza di Souza, nel terzo si è superato sulla punizione da metà campo di Palmacci e sul successivo tap-in di Savarese (quest’ultimo lo ha trafitto poco dopo), il nippobrasiliano si è mantenuto sugli elevatissimi standard di Euro Winners Cup e Coppa Italia. Il tentativo di rimonta del Terracina non ha spaventato il Viareggio, che ha continuato a mantenere la concentrazione sui livelli di guardia per evitare preoccupazioni inutili e potenzialmente dannose. E che poi ha tracimato nei minuti conclusivi, allargando a dismisura il divario, creando un solco sin troppo profondo (forse) tra sé ed i laziali. Tre esami per completare il “triplete”. Il primo è stato superato. A pieni voti.