La Versilia piange la scomparsa di uno dei suoi più valenti scultori. È deceduto venerdì scorso nella sua casa di Buenos Aires all’età di 78 anni il maestro Orio Dal Porto. A darne notizia è la sezione argentina del’Associazione Lucchesi nel Mondo.

Figlio d’arte (il padre era lo scultore Dino Dal Porto), Orio nacque a Querceta e frequentò fin da giovanissimo l’ambiente degli atelier di scultura. Intraprese gli studi artistici presso l’Accademia di Pietrasanta dove fu allievo di Leone Tommasi e Giuseppe Ciocchetti. Si recò ancora giovanissimo a Parigi dove rimase per circa sette anni perfezionandosi presso lo studio Belmondo-Landowski e all’Accademia di Boulevard Montparnasse 80 frequentando artisti del calibro di Carlo Signori, Jean Arp e il concittadino Viliano Tarabella. Nel 1963 si trasferì definitivamente a Buenos Aires intraprendendo un lungo e fecondo percorso artistico che lo portò a guadagnare fama nazionale e internazionale. Numerose sue opere monumentali si trovano nelle piazze, nei musei e nelle chiese della capitale argentina. Tra queste, il monumento a Taras Shevchenko nel Parco Tre Febbraio, il grande bassorilievo in travertino di 9×2 metri nel timpano della Chiesa di San José, il busto dell’ex presidente argentino Raúl Alfonsín alla Casa Rosada. Nel 2000 l’Associazione Lucchesi nel Mondo e la Camera di Commercio di Lucca lo premiarono con medaglia d’oro per l’originalità della sua scultura e per i prestigiosi riconoscimenti conseguiti. Le sue ultime esposizioni in Italia furono nei primi anni Duemila a Torino, Pietrasanta e Montignoso.

Il sindaco Riccardo Tarabella esprime alla famiglia il suo più vivo cordoglio, quello dell’Amministrazione Comunale e della Città di Seravezza.

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