Non sempre si raccoglie quanto seminato. La maggior parte dei casi il rapporto è in deficit, talvolta però c’è l’eccezione, quella che ti fa voltare indietro per ripensare alla fatica, ai sacrifici e pure alle delusioni. C’è una Nazionale, quella di beach soccer, che da giovedì a domenica a Catania disputerà la Superfinal di Euro League, più semplicemente la fase finale degli Europei. Lo farà con dodici giocatori, sei dei quali nati a Viareggio. La metà. Il 50%. Uno su due. Utilizzate la sintesi che preferite.
Forme diverse, un’unica sostanza. Quanti kilometri macinati al Muraglione, quante gocce di sudore versate in quel rettangolo di sabbia contornato da tribune, tradotto “Matteo Valenti Beach Stadium”. Stefano Santini può essere orgoglioso. E con lui, tutte quelle persone che hanno permesso a Gabriele Gori, Dario Ramacciotti, Simone Marinai, Andrea Carpita, Michele Di Palma e Matteo Marrucci di vestirsi d’azzurro in uno dei più importanti appuntamenti.
E anche se gli ultimi due nel recente passato siano passati al Pisa, la loro storia in bianconero non può essere dimenticata. Perché è con quella maglia che si sono meritati la Nazionale. Gori è un tutt’uno col gol, Ramacciotti è l’emblema della completezza, Marinai è intelligenza e geometria al servizio del gruppo e poi c’è il lieto ritorno, quello di un Andrea Carpita che ha chiuso la saracinesca, marchiando inoltre in eterno la sua esistenza sportiva con quel rigore non parato, ma segnato che ha regalato al Viareggio la Euro Winners Cup.
Giocheranno contro Russia, Svizzera e Portogallo da giovedì a sabato, sempre alle 17,45 (diretta su www.beachsoccer.com). Bisogna vincere il girone per salire in finale. Come scalare una parete verticale a mani nude. Non certo impossibile per chi è reduce da un “triplete” o per chi, pur non avendone fatto parte, ha contribuito a gettarne le basi, prima dell’addio.
