70 candeline per il bar Stipino

E’ stata la prima “bettola” di Pietrasanta. Il primo bar frequentato dagli artisti quando la Piccola Atene era un piccolo centro in grande evoluzione ed espansione. Dal Bar “Stipino” sono passati i più grandi, Marino Marini, Henry Moore, Oldrich Lipsky, Tommaso Leone, Giuliano Vangi e molti altri. Per chi frequentava i laboratori di marmo di Pietrasanta “Stipino” (la stipa era una pianta molto usata per fare i cesti), sulla via provinciale per Vallecchia, era il posto dove artisti ed artigiani si incontravano per bere qualcosa insieme tra una pausa e l’altra. 70 anni dopo lo spirito e la passione della famiglia Castiglioni è ancora esattamente lo stesso. Al timone c’è Carolina, insieme al marito e allo zio Giancarlo che gestisce l’albergo: è lei l’erede spirituale e memoriale di una storia imprenditoriale che va di pari passo alla storia e al mito di Pietrasanta. Un racconto lungo 70 anni ancora vivo nei ricordi freschi di Giancarlo.

Carolina è la terza generazione di Castiglioni: la storia è iniziata con nonno Marino e proseguita con il padre, Enrico e lo zio Giancarlo (tre riconoscimenti al lavoro) per poi passare a lei. A soffiare sulle candeline di una impresa famigliare, in tutti i sensi, iniziata nel ’46 (anche se la storia della famiglia Castiglioni inizia addirittura nell’800 a Lucca), è intervenuta l’amministrazione comunale di Pietrasanta che con l’assessore alle attività produttive, Simone Tartarini e il Capo di Gabinetto, Adamo Bernardi, hanno consegnato a Carolina e alla sua famiglia un attestato di riconoscimento: “il Bar Stipino – spiega Tartarini – ha contribuito con lavoro, sacrificio, dedizione ed amore alla crescita della nostra città. E’ stato, e lo è tutt’oggi, un punto di riferimento. E’ un pezzo della storia della nostra città. Alla famiglia Castiglioni congratulazioni da parte di tutta l’amministrazione comunale”.

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