Gli Amici dei Musei e dei Monumenti Livornesi mercoledì scorso, le scolaresche di Forte dei Marmi il 26 e il 30 settembre prossimi, altre comitive già programmate da qui alla chiusura di domenica 2 ottobre. Piccolo boom di gruppi e visite guidate per la mostra che Palazzo Mediceo dedica a Primo Conti, a conferma di un trend che si è mantenuto positivo per tutta l’estate e dell’interesse che l’evento sta suscitando tra gli appassionati d’arte e nel mondo scolastico. La Fondazione Terre Medicee ricorda che per i gruppi organizzati e per le scuole sono previste condizioni di accesso agevolato alla mostra ed invita gli interessati a contattare la segreteria con un certo anticipo per programmare la visita nei giorni e negli orari migliori ed usufruire se necessario del servizio guida. Informazioni e prenotazioni si ottengono telefonando al numero 0584 757443.

Con le sue mostre Palazzo Mediceo si è da tempo inserito nei percorsi del turismo culturale toscano. Una conferma giunge proprio dagli Amici dei Musei e dei Monumenti Livornesi che anche quest’anno hanno inaugurato con il Mediceo il loro calendario di attività autunnali. «Per noi è diventata una prassi: dopo l’estate, si riparte da Seravezza», dice una dirigente dell’associazione. «L’ambiente è delizioso e quest’anno la mostra si è rivelata per noi di particolare interesse in quanto come associazione non abbiamo mai avuto occasione di fare visita alla Fondazione Primo Conti di Fiesole».

La mostra che si chiude il prossimo 2 ottobre si concentra sui primi vent’anni di attività artistica di Primo Conti, dal suo precoce esordio pittorico attraverso il Futurismo fino ai capolavori della prima maturità, quando al clima celebrativo del regime fascista e al ritorno all’ordine oppose intime e poetiche visioni. Attraverso varie sezioni si rende omaggio ad un artista che per tutta l’esistenza mantenne un forte legame con la Versilia, che appena quindicenne frequentò Galileo Chini, Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Moses Levy, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Enrico Pea e nello stesso tempo portò avanti una riflessione sull’opera di Cézanne e aprì la sua parentesi futurista grazie al contatto con Marinetti e Giacomo Balla, reinterpretando la lezione di questa avanguardia secondo la linea toscana di Soffici e Rosai. Lo stesso Conti fu poi uno dei protagonisti della costituzione del gruppo futurista fiorentino nel 1917. Il suo percorso artistico nel 1919 accolse le istanze della Metafisica, mentre l’incontro con De Pisis e De Chirico coincise con la maturazione di un suo personale ritorno all’ordine in cui la figura fu reinterpretata nel solco della tradizione pittorica del Quattrocento e del Seicento. Una storia artistica raccontata grazie a un percorso espositivo di circa 100 opere tra cui 18 in prestito grazie alla collaborazione della Fondazione Primo Conti di Fiesole, ma anche materiale documentario inedito e fotografie d’epoca.

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ultimo aggiornamento: 23-09-2016


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