Poco olio, annata dura per gli agricoltori. Dopo un anno positivo, il 2015, la stagione olivicola versiliese, in linea con i dati nazionali, subisce un piccolo arresto. A mettere in crisi la produzione delle olive ancora una volta i tassi elevati della temperatura nel mese di settembre, il caldo infatti ha favorito l’espandersi degli attacchi della mosca olearia, mosca che deponendo le uova nel frutto ne diminuisce l’accrescimento in volume e di conseguenza anche la resa in olio, portando purtroppo ad un aumento del costo della bottiglia.
Ma se il 2016 sarà ricordato per la quantità medio bassa di olive e di olio la qualità rimarrà quella di sempre assicurano gli esperti della Confederazione Italiana Agricoltori Versilia. Gli agricoltori infatti per rispondere agli attacchi della mosca dell’olivo hanno “messo in campo” trattamenti sanitari, in molti casi bio con l’utilizzo del caulino.
Altra arma degli agricoltori, consolidata ormai negli ultimi anni, per migliorare la qualità dell’olio è quella di iniziare la raccolta presto, già nei primi giorni di ottobre e presentarsi così prima ai frantoi. La poca quantità di olio porta inevitabilmente ad una leggera ascesa dei prezzi.
Dalla Cia il consiglio di controllare sempre le etichette dei prodotti che acquistiamo perché purtroppo la normativa classifica come italiano un olio che, pur provenendo dall’estero, viene poi lavorato ed imbottigliato in Italia e molto spesso le fasi di lavorazione del prodotto estero implicano l’uso di clorofilla per “rinverdire” il colore dell’olio.
La migliore strategia per avere un ottimo olio? Commenta il responsabile Cia Versilia Massimo Gay “Rivolgersi sempre direttamente al produttore di fiducia più vicino a noi, visitando l’oliveto e dando così maggiore linfa alla produzione locale, che seppur un po’ più cara, garantisce la tracciabilità ed il mantenimento di un’economia locale oltre che un fondamentale presidio del territorio e del paesaggio”.
