Sciopero Poste: in Toscana adesione oltre il 70%, più di metà degli uffici postali chiusi, servizi ridotti e code negli altri. E oltre mille persone da tutte le province in piazza a Firenze (davanti alla sede centrale di via Pellicceria) alla manifestazione regionale, indetta da Slp Cisl, Slc Cgil, Failp, Sailp e Ugl.

Una mobilitazione contro la completa privatizzazione e la riorganizzazione del servizio che mettono a rischio oltre mille posti di lavoro in Toscana e peggiorano la qualità del servizio all’utenza. In piazza a Firenze erano presenti anche alcuni lavoratori umbri (è stato rivolto un applauso di solidarietà per le zone colpite dal sisma).

Oltre al no alla privatizzazione, i sindacati hanno chiesto di “di fermare le macchine di una riorganizzazione del recapito che è solo tagli, di provvedere immediatamente a coprire gli organici minimi e indispensabili negli Uffici postali e vogliamo un progetto e investimenti per realizzare un polo logistico toscano e nazionale con al centro gli spazi e le potenzialità del CMP di Sesto Fiorentino”.

LA VICENDA. L’agitazione è motivata dalla contrarietà dei sindacati alla completa privatizzazione di Poste Italiane (è in atto già anche lo sciopero dello straordinario e delle prestazioni aggiuntive): questa privatizzazione metterebbe a rischio a livello nazionale circa 20mila posti di lavoro (sia nel settore postale che nel finanziario), di cui oltre mille in Toscana.

In Toscana il personale applicato alla sportelleria e al recapito è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini e questo determina una situazione non più sostenibile. Agli sportelli i clienti scaricano tutta la loro rabbia nei confronti degli sportellisti.

Al recapito la carenza di personale non permette a Poste Italiane di garantire gli standard di qualità concordati con le istituzioni. Inoltre la nuova organizzazione del recapito a giorni alterni, partita a Prato e Arezzo ormai da alcuni mesi, sta producendo grossissimi disservizi, con la corrispondenza che viene consegnata quando va bene una volta la settimana.

Nonostante il problema sia sotto gli occhi di tutti, Poste Italiane continua a affermare che va tutto bene. Ci sono poi una situazione insostenibile per i continui distacchi dovuti alla carenza di personale negli uffici e le precarie condizioni dei mezzi necessari alla consegna della corrispondenza.

“In Toscana – spiegano i sindacati – vogliamo mantenere tutte le nostre specificità, chiedendo di fermare le macchine di una riorganizzazione del recapito che è solo tagli, di provvedere immediatamente a coprire gli organici minimi e indispensabili negli Uffici postali e vogliamo un progetto e investimenti per realizzare un polo logistico toscano e nazionale con al centro gli spazi e le potenzialità del CMP di Sesto Fiorentino”. Alla manifestazione a Firenze convergeranno anche gli scioperanti dell’Umbria, per dare visibilità al dissenso e far cambiare idea definitivamente al Governo.

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