L’assemblea di Assohotel Confesercenti ha messo all’ordine del giorno la questione della tassa di soggiorno, in considerazione della recente sentenza, che ha rimesso in discussione le tariffe vigenti, ed in vista del prossimo incontro di concertazione previsto con l’Amministrazione Comunale.

“L’incontro di oggi – interviene Maria Rosaria Francavilla, presidente di Assohotel Confesercenti Versilia – ha avuto una duplice funzione: cercare di riformulare tariffe sostenibili per le singole attività ed i turisti e proporre alcune progettualità, relative alla destinazione dell’aggio.

Non ci siamo ancora rassegnati a questa odiosa imposizione che danneggia non solo le attività ed i turisti, ma tutto l’indotto economico della città. Se le tariffe applicate non seguono un criterio di equità e sostenibilità, a rimetterci non sono soltanto le singole attività turistico-ricettive, ma anche le altre categorie di operatori, che si troveranno di fronte ad un impoverimento complessivo del tessuto commerciale. E se si impoverisce il tessuto commerciale si impoverisce anche l’intera città”.

“Possiamo affermare, prosegue Esmeralda Giampaoli – Presidente Confesercenti Versilia, che a Viareggio, a distanza di alcuni anni ormai dall’entrata in vigore del provvedimento, non vediamo ancora un ritorno concreto sul territorio, derivante dall’impiego di tale imposta. Quei soldi, essendo tale imposta nata per uno scopo ben preciso, dovrebbero essere reinvestiti sul territorio a vantaggio del comparto turistico, commerciale e culturale. Ad oggi così non è così e chiederemo sia che ci venga consegnato un rendiconto dettagliato, di come tale imposta sia stata investita nel passato, sia quali idee l’amministrazione ha intenzione di mettere in campo per il prossimo futuro.

Infatti la tassa di soggiorno, alla fine, sembra proprio solo un modo per fare cassa. Per questo chiederemo a gran voce all’amministrazione di definire nel dettaglio una migliore politica di investimento di tale imposta per i prossimi anni, rendendola al tempo stesso sostenibile, anche in considerazione del fatto che molti comuni limitrofi, ad oggi, non la applicano. Per realizzare un reale cambiamento la tassa di soggiorno va trasformata da gabella medievale in vera tassa di scopo, mettendo a disposizione dell’intero comparto e della città il quadro degli investimenti concreti che si intendono fare”.

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