di Giovanni Lorenzini

L’avvocato Elio Tofanelli non è stato solo un grande personaggio del mondo del Carnevale – per tradizione di famiglia – ma uno sportivo autentico che ha legato il suo nome a diversi momenti importanti della vita cittadina.

Un personaggio animato da grande passione per lo sport: pronto sia a rimboccarsi le maniche ma anche a sciorinare una conoscenza della materia – soprattutto i regolamenti – che per diverso tempo sono stati davvero leggendari nel senso che quando le formazioni locali giocavano contro il Dukla (la squadra che aveva contribuito a far nascere e del quale per almeno venti anni è stato dirigente) dovevano stare attenti a non commettere errori.

Memorabile la ripetizione di una gara – con ricorso vinto da parte del Dukla – perché per un certo periodo la squadra avversaria non aveva avuto in campo un giocatore con la fascia del capitano. Altri tempi, si dirà. Ma in quella conoscenza quasi maniacale delle carte federali, norme e regolamenti attuativi, si nascondeva non solo la professionalità ma anche la passione di Elio Tofanelli per il calcio.

Elio Tofanelli è stato a lungo anche dirigente del suo amato Viareggio

Nel primo periodo del suo avvento allo stadio dei Pini – seconda metà degli anni ’70 – Elio Tofanelli si è dedicato soprattutto al settore giovanile, sempre alle prese con le carenze di spazi a disposizione per poter garantire ai ragazzi campi all’altezza.

Una riflessione: passano gli anni, ma i problemi sono sempre gli stessi. Poi arrivò alla prima squadra. E quasi per una nemesi, si trovò nel mezzo ad un caso regolamentare che nella stagione 1984-85 in serie D (allenatore prima Claudio Merlino e poi Franco ‘Bracino’ Dinelli) costò una penalizzazione di 13 punti per i bianconeri e la conseguente retrocessione.

Qualcuno ricorderà il caso-Tilotta? L’attaccante siciliano era stato acquistato dal Viareggio al mercato di ripararazione: veniva dalla Massese, che militava in serie C2 anche se fino a pochi mesi prima era nei dilettanti. Per il Viareggio (e per l’avvocato Tofanelli, a quell’epoca responsabile della segreteria bianconera) il trasferimento poteva essere fatto. Per mesi e mesi, la società zebrata rimase sulla graticola.

Poi a due giornate dalla conclusione del campionato arrivò la sentenza definitiva: penalizzazione di 13 punti (gli stessi che il Viareggio aveva conquistato con Tilotta in campo) e terz’ultimo posto in classifica. Tofanelli non si rassegnò a quello che considerava un colpo gobbo al Viareggio. Sta di fatto che dopo pochi mesi la sentenza, arrivò non solo il ripescaggio dei bianconeri in serie D ma anche la modifica di quell’articolo del regolamento al centro del contenzioso fra Viareggio e Federazione.

Come dire che se la Figc decise di riscrivere quell’articolo contestato, evidentemente si prestava a diverse interpretazione come aveva sempre sostenuto Elio Tofanelli.

All’avvocato va anche riconosciuta la scintilla organizzativa del premio Viareggio Sport

Nato nella primavera del 1985, dedicato alla memoria di Gherardo Gioè uno dei dirigenti del gruppo del ‘bar Eden’ che avevano legato il loro nome ad un periodo ricco di soddisfazioni per il calcio viareggino.

Tofanelli e i familiari di Gioè diedero la spinta all’evento – memorabili le prime riunioni convocate al Punto di Vino in via Mazzini – che nei mesi scorsi ha tagliato il traguardo dei primi trentadue anni di vita.

Ci sono altri due aspetti del Tofanelli sportivo: il primo, come socio del Cgc Viareggio, società della quale divenne componente del consiglio direttivo a cavallo degli anni ’80 e ’90 contribuendo a riscrivere lo stato sociale che aveva bisogno di essere aggiornato e più rispondente alle nuove dinamiche societarie.

Infine, ecco il Tofanelli giornalista e conduttore televisivo nella trasmissione domenicale – una sorta di ‘Domenica sportiva’ di casa nostra – che per molto tempo è andata in onda sugli schermi di Tele Nuovi Orizzonti.

L’Avvocato entrava nella case dei versiliesi e dei viareggini con il sorriso sciorinando risultati e classifiche ma anche commenti sempre calibrati per non perdere mai di vista che il pallone era solo un gioco.

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Elio Tofanelli

ultimo aggiornamento: 26-12-2016


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