La sentenza del TAR Toscana n. 1834 del 2016 depositata il 22 dicembre scorso ha annullato parzialmente il Regolamento comunale per l’applicazione del canone concessorio non ricognitorio. “A questo punto – dichiara il Sindaco Franco Mungai – è necessario fare chiarezza per evitare facili ed inutili strumentalizzazioni politiche”.

Il TAR Toscana ha annullato parzialmente il regolamento in oggetto nella parte in cui viene assoggettata al pagamento del canone l’ occupazione del sottosuolo stradale non incidente sull’uso pubblico nonchè quella rientrante nelle fasce di rispetto anziché solo quella rientrante nelle fasce di pertinenza.

In parole semplici vediamo come si sono svolti i fatti. Migliaia di comuni italiani facevano pagare i cosiddetti canoni non ricognitori ovvero l’occupazione di suolo pubblico da parte di chi stende le proprie rete sulle strade comunali (Gaia, Enel, Telecom ecc.).

“Un principio secondo noi sacrosanto – afferma il Sindaco Franco Mungai – perché se chiediamo il suolo pubblico ad un commerciante che occupa un marciapiede, non si capisce perché i grandi gestori dovrebbero non pagare quando i loro tubi comportano costi effettivi per la collettività, in termini di manutenzione delle strade solo per fare un esempio”.

Lo scorso maggio il Consiglio di Stato ha rovesciato una tradizionale giurisprudenza e ha circoscritto moltissimo l’applicazione dei canoni non ricognitori. Adesso tutti i TAR, nelle migliaia di cause promosse dalle diverse compagnie contro i comuni, si stanno adeguando.

“Anche noi ci adeguiamo ovviamente, pur non condividendo – prosegue il Sindaco – e questo ripetiamo, riguarda migliaia di comuni italiani. Io credo che tutti dovremmo essere delusi per il fatto che dobbiamo rinunciare a circa 300.000 euro di risorse stabili di cui i nostri cittadini avrebbero goduto in termini di servizi. Perché dato che i comuni non possono stampare la moneta, se vengono meno delle entrate si impoveriscono inevitabilmente i servizi sul territorio”.

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