240 pagine patinate, con scatti spettacolari che hanno come protagonista la rossa più famosa. E’ il Ferrari Magazine edizione 2016, 210mila copie inacquistabili, distribuite in via esclusiva ai clienti della casa automobilistica di Maranello sparsi nel mondo. Un oggetto di culto per i collezionisti, una rivista internazionale, che dedica due pagine centrali a Pietrasanta, con foto realizzate nell’incredibile scenario di piazza Duomo e delle cave dell’Altissimo.
Per la piccola Atene uno spot formidabile, una vetrina eccezionale, conquistata grazie all’Internazional Media Test Drive, ospitato in città lo scorso luglio in occasione del lancio della GTC4Lusso, ultima nata in casa Ferrari. L’yearbook ufficiale del cavallino rampante è stato presentato in anteprima dal sindaco Massimo Mallegni: “Un’occasione unica – ha detto – per rafforzare la nostra vocazione internazionale, per legare la storia di Pietrasanta e la nostra tradizione artigianale al marchio Ferrari e al made in Italy di lusso. Ospitare i test drive è stata una scelta vincente, un obiettivo strategico a cui abbiamo lavorato nell’ottica di un rilancio in chiave turistica dell’intera Versilia. Stiamo puntando sulla promozione del territorio a tutti i livelli. Il prodotto Ferrari si rivolge a un target molto alto per capacità di spesa, consumi e investimento. E’ quello a cui dobbiamo puntare per riaccendere i riflettori sulla nostra costa. Ringrazio gli sponsor e in particolare Gualtiero Vanelli che, con la sua Robot City, ci ha consentito di realizzare questo progetto”.
Gli scatti, pubblicati sul Magazine, mettono a fuoco i gioielli Ferrari sullo sfondo del Duomo, delle sculture di Helidon Xhixha, dei bacini di cava. Un reportage affascinante che, nelle didascalie, descrive Pietrasanta come “la città toscana rinomata per i suoi laboratori di marmo e i suoi artigiani qualificati, con musei e artisti internazionali (da Michelangelo in poi), che attingono al locale know how. Il centro storico ha molto da offrire – aggiungono le annotazioni – e le materie prime vengono estratte dalle vicine cave”.
Poche righe che lasciano parlare le immagini perché Pietrasanta, alla fine, si racconta da sola.
