ANNI ’70. Sono quelli drammaticamente passati alla storia come ‘La notte della Repubblica’. Mentre lo Stato combatte una battaglia senza fine contro il terrorismo, mentre gli attentati insanguinano strade, piazze e treni, mentre il partito armato aggiorna ogni giorno il bollettino delle vittime, il calcio – ma questo non è menefreghismo – continua a far sognare gli appassionati. Non è da meno la Coppa Carnevale che edizione dopo edizione, diventa sempre più importante a livello internazionale.
23. EDIZIONE – 1971 – INTER
Il braccio di ferro meneghino si trasferisce all’ombra dello stadio dei Pini dove, al termine di un’edizione dominata dalle formazioni italiane, si trovano a fronteggiarsi proprio Inter e Milan. Le squadre straniere, a parte il Dukla Praga, fanno i bagagli dopo il primo turno. In semifinale erano arrivate, oltre a Milan e Inter, anche Fiorentina e Juventus. Nella finalissima solito chiché spettacolare e grande affluenza di pubblico con pacifica invasione di campo: vince l’Inter (che presenta nel suo organico Bordon, Oriali e anche il figlio di Skoglund) ribaltando nella ripresa l’iniziale svantaggio. Il derby della Madonnina si colora di nerazzurro.
LA FINALE: Inter-Milan 2-1
IL CAPOCANNONIERE: Dioni (Inter) 7
IL GIOCATORE SIMBOLO: Oriali (Inter) Un predestinato ad una carriera da protagonista; giovanissimo debutta in prima squadra e poi diventa titolare anche della Nazionale fino all’indimenticabile notte di Madrid 1982 con l’Italia che si laurea campione del mondo.
24. EDIZIONE – 1972 – DUKLA PRAGA
L’Inter – che ha buona parte dell’organico quello della stagione precedente, oltre a Graziano Bini, futuro leader della difesa – punta al bis. Anche altre formazioni italiane ricche di talento (a cominciare dalla Fiorentina che schiera Tendi, Rosi e Desolati) guardano con fiducia alla fase finale: spiccano però il volo il Crystal Palace (prima squadra inglese alla Coppa Carnevale), il Boca Juniors e l’immancabile Dukla Praga. Gli argentini perdono una movimentatissima semifinale contro l’Inter; la Fiorentina finisce ko con il Dukla. Il quale Dukla in finale con un gol per tempo liquida l’Inter.
LA FINALE: Dukla Praga-Inter 2-0
IL CAPOCANNONIERE: Tresoldi (Milan) 5
IL GIOCATORE SIMBOLO: Scirea (Atalanta) Nelle file della formazione orobica spicca un giovane centrocampista che gioca con eleganza e sostanza. Diventerà un campione: da difensore, vincerà il mondiale del 1982, prima della tragica e assurda fine per un incidente automobilistico in Polonia.
25. EDIZIONE – 1973 – FIORENTINA
Le squadre straniere sono molto agguerrite: gli inglesi del Crystal Palace, alla seconda partecipazione, sfiorano l’accesso alla finale così come i rumeni dello Steaua di Bucares. All’atto conclusivo arrivano, per un inedito derby dell’Appennino, la Fiorentina e il Bologna. E’ un confronto grandi firme visto che fra gli altri sono in campo Antognoni e Pecci, futuri compagni di squadra in Nazionale e nella squadra gigliata. Vince la Fiorentina ai tempi supplementari con un gol del versiliese Rosi, all’epoca studente del liceo scientifico ‘Barsanti e Matteucci’ di Viareggio.
LA FINALE: Fiorentina-Bologna 1-0
IL CAPOCANNONIERE: Fekete (Uijpest) 3
IL GIOCATORE SIMBOLO: Antognoni (Fiorentina) Ha scritto la storia della società gigliata e anche della Nazionale: il ragazzo che giocava guardando le stelle impressionò anche a quell’edizione della Coppa Carnevale segnando il gol decisivo per l’1-0 in semifinale contro il Crystal Palace.
26. EDIZIONE – 1974 – FIORENTINA
Il torneo continua a crescere: arrivano nuove squadre inglesi e scozzesi, dalla ‘patria’ del pallone; arrivano anche gli olandesi, interpreti del calcio totale con l’Ajax. Ma il risultato finale non cambia: vince ancora la Fiorentina, stavolta superando nella finalissima la Lazio. Memorabile sempre per la Fiorentina il doppio confronto dei quarti di finale con la Roma con in campo ancora Antognoni, Caso, Desolati, Restelli da una parte, Rocca, Di Bartolomei,  e Peccenini dall’altra. Alle semifinali, oltre alla Fiorentina accedono anche Lazio, Sampdoria e Amsterdam.
LA FINALE: Fiorentina-Lazio 2-1
IL CAPOCANNONIERE: Desolati (Fiorentina) 5
IL GIOCATORE SIMBOLO: Rosi (Fiorentina) Per il secondo anno consecutivo, una sua rete decide la finale. L’anno dopo regalerà – sempre con una prodezza – alla formazione gigliata la Coppa Italia di serie A e B, nel 3-2 contro il Milan all’Olimpico.
27. EDIZIONE – 1975 – NAPOLI
Un’altra edizione da ricordare non solo per il primo successo degli azzurri campani ma anche per la presenza in campo di futuri grandi campioni a cominciare da Paolo Rossi, non ancora Pablito, che con la maglia numero 7 fa sognare la Juventus. Il turno eliminatorio è fatale al Milan e alla Sampdoria, due delle favorite. Alle semifinali approdato Lazio, Napoli, gli ungheresi dell’Ujpest Dozsa e i tedeschi del Kickers Offembach ma l’evento conclusivo mette di fronte le due formazioni italiane. Per il Napoli è il primo successo.
LA FINALE: Napoli-Lazio 2-1
IL CAPOCANNONIERE: Apuzzo (Lazio) 4
IL GIOCATORE SIMBOLO: Paolo Rossi (Juventus) Timbra un paio di reti che lasciano il segno ma la formazione bianconera deraglia ai calci di rigore: la  bravura del futuro Pablito non è però in discussione, il resto lo dimostrerà più avanti nel tempo….
28. EDIZIONE – 1976 – DUKLA PRAGA
La manifestazione è ormai un punto fermo del calendario mondiale: il numero delle società che bussa alle porte del torneo aumenta di anno in anno. Sono soprattutto le formazioni straniere che avvertono il bisogno di presentarsi sul palcoscenico italiano. Ma ancora una volta – nonostante la presenza di Rangers Glasgow, Cska Sofia, Wisla Cracovia e Partizan Belgrado – è ancora il Dukla Praga a fare la voce grossa. Alle semifinali arrivano Torino, Milan, Dukla e Inter.
LA FINALE: Dukla Praga-Milan 1-0
IL CAPOCANNONIERE: Garritano (Torino) 7.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Collovati (Milan) Nella difesa rossonera svetta questo giovane, deciso ed elegante destinato a fare carriera: ha le stimmate del campione. E campione mondiale lo sarà con gli azzurri nel 1982 a Madrid.
29. EDIZIONE – 1977 – SAMPDORIA
Un’altra edizione grandi firme con atleti di primissimo piano destinati ad una luminosa carriera:  le squadre straniere steccano, tanto è vero che solo due – Eintracht Francoforte e Hajduk Spalato – superano il turno. Alle semifinali approdano Sampdoria, Milan, Fiorentina e Perugia. Ma fra i ragazzi che brillano ci sono futuri protagonisti del massimo campionato: Chiorri, Galli, Di Gennaro, Vincenzi, Sacchetti.
LA FINALE: Sampdoria-Milan 2-1
IL CAPOCANNONIERE: Gaudino (Milan) 6
IL GIOCATORE SIMBOLO: Baresi (Milan) A soli 17 anni, guida la difesa con carisma e eleganza. ‘Sarà un leader’ pronosticano i tecnici. E così sia. Un grandissimo interprete del difensore che non solo sa chiudere ma anche impostare. Da applausi.
30. EDIZIONE – 1978 – FIORENTINA
E’ l’anno… di Marco Polo alla rovescia. Nel senso che per la prima volta una formazione cinese arriva in Europa a giocare a calcio. Succede al ‘Viareggio’. Che emozione: il Pechino va fuori al primo turno ma intanto la frontiera è aperta. Quattro formazioni straniere passano il primo turno ma poi alle semifinali rimane solo il Beograd assieme a Fiorentina, Inter e Roma.
LA FINALE: Fiorentina-Roma 4-0
IL CAPOCANNONIERE: Crepaldi e Venturini (Fiorentina) 3.
L’UOMO SIMBOLO: Bruni (Fiorentina) Non diventerà un campionissimo ma un ottimo giocatore. Non solo: da allenatore, alla guida della Juventus, vincerà la Coppa Carnevale, uno dei rari casi di atleti vittoriosi allo stadio dei Pini in campo e in panchina.
31. EDIZIONE – 1979 – FIORENTINA
C’è grande attesa per il debutto dell’Atletico Madrid: i ‘concioneros’ entusiasmano al primo turno ma vanno fuori ai quarti con la rivelazione Perugia. Le altre formazioni straniere, a cominciare dagli scozzesi del Celtis, balbettano. Alle semifinali approdano Fiorentina, Perugia, Pistoiese e Juventus. Non mancano le sorprese…
LA FINALE: Fiorentina-Perugia 1-0
IL CAPOCANNONIERE: Serena (Inter), Pradella (Perugia) e Venturini (Fiorentina) 3.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Zenga (Inter)  A difesa della porta dell’Inter svetta niente meno che l’uomo-ragno destinato a diventare un mito non solo per i tifosi nerazzurri.
32. EDIZIONE – 1980 – DUKLA PRAGA
Forse mai come in questa Coppa Carnevale il lotto delle formazioni straniere è di alto lignaggio: dal Real Madrid (che arriva ad un soffio dal titolo) al Celtic, dal Dukla Praga al River Plate, tanto per indicare dei nomi. Stavolta le italiane non brillano. O meglio solo il Napoli e la Lazio salvano l’onore. In ogni caso un’edizione da ricordare visto il successo di una squadra straniera: dovranno passare molti anni prima di ritrovare una compagine non italiana sul gradino più alto del podio.
LA FINALE: Dukla Praga-Lazio 1-0
IL CAPOCANNONIERE: Tatti (Napoli) 5
IL GIOCATORE-SIMBOLO: Bonner (Celtic) Un portiere leggendario per la squadra di Glasgow ma anche per la Nazionale scozzese. Fra i pali era un gatto: tutte qualità manifestate anche in occasione della Coppa Carnevale.
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ultimo aggiornamento: 08-03-2017


Coppa Carnevale amarcord, 1961-1970

Colpisce l’arbitro con una testata durante un incontro di Calcio