Viareggio fuori dal dissesto entro la fine dell’anno, questo è quanto si auspica il sindaco Giorgio del Ghingaro nella seduta del consiglio comunale di ieri 27 marzo 2017, dove supportato da slide e video proiezioni ha spiegato da professionista del settore il piano per ridare libertà di manovra al Comune di Viareggio.

Come tutti sanno all’insediamento della nuova Amministrazione il comune di Viareggio aveva debiti dichiarati (disavanzo) per oltre 53 milioni di euro al 31 dicembre 2012.
Al 31/12/2016 – la cifra ancora da certificare nei resoconti – è scesa di ben 14 milioni di euro a circa 39 milioni.

In città in molti hanno fatto e fanno obiezioni di vario genere al sindaco Del Ghingaro, ma di certo non possiamo dire che non abbia messo la sua professione al servizio della comunità. Ricordiamo che in campagna elettorale che una delle paure che gli altri candidati alimentavano era il fatto che Giorgio del Ghingaro fosse per professione un curatore fallimentare che avrebbe finito di svendere la città.
Alla luce di quanto espresso ieri in consiglio (se corrisponderà ai fatti), viene da pensare che Viareggio avesse proprio bisogno di questo per ripartire almeno dal punto di vista finanziario.

Del Ghingaro spiega nella sua arringa che è stato un percorso lungo e difficile portato avanti di concerto col Ministero, con l’Organismo Straordinario di Liquidazione e con il curatore fallimentare del tribunale di Lucca per quanto riguarda la Patrimonio.
In pratica un Ente pubblico accede a pratiche privatistiche per la gestione fallimentare.

Il Fallimento della Patrimonio spa

In una trattativa molto serrata durata 8 mesi, spiega Del Ghingaro, i legali del Comune e due suoi colleghi si sono impegnati per formulare una soluzione che si ponesse come obiettivo quello di tornare in possesso del patrimonio immobiliare che altrimenti andrà all’asta.

Di concerto con l’OSL, il comune di Viareggio chiederà al Tribunale di Lucca di diventare assuntore del concordato fallimentare della Patrimonio spa, cioè di accollarsi debiti e crediti presenti.
Secondo quanto stabilito dalla legge, Viareggio dovrà pagare al 100% i creditori privilegiati e al 3% i creditori chirografari.
Questa operazione permetterà di tornare subito in possesso degli immobili a costo zero per l’Ente

La preoccupazione più grande sta nel fatto che il rapporto tra imprenditoria locale e Ente pubblico o assimilato al pubblico, veniva da sempre considerato un rapporto sicuro, in pratica si lavorava più sereni perché anche se i denari per forniture di beni e servizi potevano subire ritardi nei pagamenti, non venivano considerati a rischio.
Entrando nella sfera di un concordato fallimentare ordinario queste certezze spariscono e molti imprenditori anche piccoli andranno ad aumentare le loro sofferenze finanziarie perché riceveranno solo il 3% di quanto a loro dovuto.

Come uscire dal dissesto

Dichiarando il dissesto un comune accede al fondo di salvaguardia dello stato, semplicemente un mutuo che il Tesoro concede, ma rivuole indietro in 20 anni. Questo mutuo, nella fattispecie 44 milioni di euro, è stato approvato e sembra che nei prossimi giorni sarà liquidata una prima parte per 22 milioni.

Per chiudere la procedura di Dissesto, il comune di Viareggio deve chiudere ad oggi un buco per 51 milioni di euro:
44 provengono dal Mutuo del Tesoro del quale il Comune dovrà pagare 2,5 milioni all’anno;
7 da disponibilità dell’Ente.

Del Ghingaro spiega che dovrà fare un ultimo passaggio al Ministero, che se confermerà la bontà del piano così come fatto fino ad oggi, potrà dare il via al pagamento all’Organismo straordinario di Liquidazione di 51 milioni di euro che sbloccheranno così il bilancio del comune di Viareggio dopo 5 anni di sofferenze.

Una cosa è certa: per questa specifica situazione il suo emolumento da sindaco Giorgio del Ghingaro se l’è proprio guadagnato. Un professionista per coordinare questa situazione sarebbe costato un bel po’ di denari alla comunità

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