Fino ad oggi mi sono astenuta dal rispondere alle ridicole proposte e  inconsistenti critiche della rappresentante del movimento Fuxia People
L’assessore alla pubblica istruzione  Rachele Nardini  risponde alla rappresentante della lista Fuxia People. “Dal centro estivo al nido gratis per tutti – replica Nardini- è una proposta di chi non ha la benché minima conoscenza dei costi che ricadono sulla collettività per garantire certi servizi e soprattutto del principio di uguaglianza e di solidarietà . Non  si é uguali se nessuno paga, ma se ciascuno paga in relazione alla propria
capacità contributiva. 200 euro per un mese di centro estivo dalle 7.30 alle 17.00, comprensivo di pasto ed attività sei giorni su sette, mi sembra una piccola contribuzione, ben lontana dalla copertura del costo del servizio. 
La rappresentante di Fuxia People ha idea di quanto costino una baby sitter o solamente 25 pasti mensili?   Credo proprio di no. Nel nostro comune esistono moltissime agevolazioni usufruibili sulla base dell’Isee. E “tutto gratis per tutti” lo può proporre solamente  chi non ha la più pallida idee di cosa sia un bilancio  comunale e di quanto pesino certi servizi di eccellenza. E onestamente suona  solo di campagna elettorale. Facile fare proposte strabilianti quando non si amministra e si può promettere la luna, senza il rischio di doverla poi concedere. Oggi però si é superato il limite. Si é strumentalizzato un fatto molto delicato accaduto ad un bambino. Anche in questo caso non si conosce il funzionamento della scuola e si attribuiscono alla sottoscritta responsabilità che competono, e fortunatamente sono ben esercitate, dal dirigente dell’istituto comprensivo, la Preside.
La rappresentante di Fuxia People parla di generalizzazione, di mancata difesa del bambino “aggredito”, della necessità di intervento della
magistratura. Ma  si rende conto delle cose che scrive? Magistratura?  La mamma  del bambino e le insegnanti – prosegue ancora l’assessore- conoscono benissimo l’accaduto e nessuno ha ravvisato la necessità di sporgere denuncia. La deduzione logica è  che ci siano stati  dei buoni motivi per questa decisione. La madre ha anche  formalmente smentito sulla sua pagina facebook  le informazioni uscite per evitare  che la situazione degenerasse e assumesse una proporzione assolutamente fuori da quella che  era nei fatti.  Ha voluto specificare che  si é trattato di un episodio isolato e che non é assolutamente vero che il figlio era stato operato in seguito ad un primo scontro.  Informiamoci bene prima di parlare, o meglio, di sparlare a sproposito. E teniamo fuori i bambini dalla campagna elettorale. Ci vuole rispetto per loro e per le loro famiglie”. 

 

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“Bramanti prima di parlare cerchi di capire come funzionano le procedure e di chi sono le competenze”

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