Censiti 21 pozzi. Prosegue la campagna di monitoraggio e studio dell’area di Valdicastello da parte del Comune di Pietrasanta. Si è conclusa la prima fase dello studio finanziato dal Comune di Pietrasanta sui pozzi per uso domestico, utilizzati principalmente per scopo irriguo, che ha interessato l’area compresa tra via Regnalla ed il ristorante Da Beppino, intorno ed a valle delle ex vasche di flottazione. Lo studio era stato annunciato dal Sindaco, Massimo Mallegniin occasione dei tavoli tecnici a cui hanno partecipato i comitati, Arpat, Asl, i ricercatori e tutti gli altri enti coinvolti. “Siamo andati casa per casa con l’obiettivo di trovare i pozzi, misurarli e mapparli. Lo studio – spiega Simone Tartarini, Assessore all’Ambiente – ci servirà per effettuare le analisi, secondo una procedura definita, e finalmente capire il movimento delle acque sotterranee intercettando eventuali interferenze tra la falda superficiale e quella profonda. Vogliamo procedere, a differenza di quanto ho letto in questi giorni, alla conoscenza del fenomeno. L’amministrazione comunale sta lavorando per risolvere il problema tallio e ridare serenità alle famiglie che stanno convivendo con il fantasma del tallio. Ringrazio i cittadini per la collaborazione che ha permesso ai nostri tecnici di accedere ai giardini e agli orti delle loro case e di monitorare, a questo punto, già 21 pozzi. Abbiamo finalmente una prima parziale mappatura del territorio e l’attività proseguirà nei prossimi mesi coinvolgendo altre aree di Valdicastello e Pollino”.

Il censimento di questa zona ristretta, previsto dal piano di caratterizzazione in corso su quell’area, era finalizzato ad individuare la presenza dei pozzi, la loro profondità, il livello freatico ed il tipo di falda emunto (di subalveo e/o profonda) per fornire al Comune di Pietrasanta la loro localizzazione e tipologia e procedere al successivo prelievo dell’acqua per le sue analisi chimiche. Dei 21 pozzi individuati, 8 sono poco profondi (fino a max 17 metri dal piano di campagna), 13 invece sono profondi (fino a max di 82 metri dal piano di campagna). Già convocato per il 22 maggio il tavolo tecnico all’interno del quale sarà illustrata la mappatura eseguita ed il del modello di censimento per proporne l’applicazione ad una parte più estesa di territorio. “Dalla relazione tecnica emergono ragionevoli dubbi – anticipa Tartarini – che la maggior parte dei pozzi profondi abbiano la falda mescolata tra quella superficiale di subalveo e quella profonda confermando la necessità di ampliare il censimento alle altre aree”.

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ambiente pietrasanta pozzi

ultimo aggiornamento: 07-05-2017


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