IL TRADIMENTO NELLA COPPIA IN CRISI

Le coppie possono entrare in crisi per diversi motivi. I problemi possono nascere per una cattiva comunicazione, per una mancanza di condivisione, un sesso assente o poco appagante, a causa dell’educazione da dare ai figli, della gestione economica, per la mancanza di progetti comuni ecc.. Ma sebbene queste siano le ragioni che i partner ritengono essere centrali alla propria crisi, in realtà spesso dietro ad una coppia che non funziona ci sono difficoltà a separarsi dalle rispettive famiglie d’origine.

Separarsi ed individuarsi dalla propria famiglia però non significa interrompere completamente i rapporti con questa, ma bensì partecipare alla relazione di coppia conservando i legami con i propri genitori. Uno dei compiti della coppia infatti è quello di gestire la regolazione delle distanze con le proprie famiglie ridefinendo le relazioni in modo che si creino confini chiari e permeabili.

Il tradimento spesso, costituisce un elemento che, per quanto doloroso esso sia, permette alla coppia, che si trova in una situazione di blocco, di stallo, di impasse, di poter rimettere in discussione le regole e capire quel mondo di significati fino a quel momento sotterraneo che soggiace alla crisi. Quindi, in mezzo al trambusto che il tradimento e la relativa scoperta crea, tale crisi può diventare un’opportunità importante per entrambi i coniugi per ricostruire una migliore e più profonda intimità e per lo sviluppo di schemi relazionali di sostegno reciproco. E questo è il presupposto con cui spesso, anche se non sempre, le coppie arrivano in terapia.

Il termine “tradimento” deriva dal latino tradère che significa “consegnare in mano a qualcuno, in custodia, in protezione”: è come se chi tradisce senta, in quel momento della sua vita, di poter affidare quelle parti di sé che erano soffocate nella relazione di coppia, ad un terzo esterno alla coppia. Probabilmente perché all’interno non trovano posto e forse per la paura che non vengano accolte o che siano rifiutate.

Quello che può succedere di fronte alla scoperta di un atto simile da parte del coniuge tradito, è la naturale perdita di fiducia che genera l’innescarsi di un atteggiamento spesso ipercontrollante, soffocante dell’altro, indagatorio, di umana diffidenza. Ma sebbene sia inevitabile che il coniuge tradito abbia necessità di capire cosa stia accadendo nella mente dell’altro, invaderlo di domande esplicite e meno esplicite, diventa distruttivo per la coppia: può solo creare ulteriore allontanamento.

Attraverso la terapia di coppia è possibile offrire la possibilità di dedicare riflessione alla crisi in corso, valutando insieme la direzione da prendere e la disponibilità da parte del coniuge tradito a tollerare l’ambivalenza della fase in cui la coppia si trova e le possibilità di accesso al perdono: un’occasione per approfondire non solo la responsabilità che chi ha tradito vuole assumersi, ma anche per aiutare la coppia a liberare i vissuti di dolore, rabbia, delusione, paura.

A tale proposito si può dire che:

La relazione di coppia non ha solo la funzione biologica, riproduttiva, sessuale o affettiva ma possiede anche il potere di funzionare come “strumento di crescita personale per l’individuo” e per la coppia stessa.

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La prossima settimana Felicemente ritorna con un articolo della dr.ssa Ricci dal titolo “La Fibromialgia e le Sindromi da dolore cronico diffuso”.

de Bernart R., Buralli B. (2001) “Il letto a sei piazze: la terapia sessuale trigenerazionale di coppia” in Psicobiettivo n°1, pp. 25-46.

Rubinstein Nabarro N., Ivanir S. (1999) “La terapia delle coppie di mezza età in crisi per una relazione extraconiugale” in Andolfi, M. (a cura di) La crisi della coppia. Una prospettiva sistemico-relazionale, Raffaello Cortina, Milano.

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ultimo aggiornamento: 14-05-2017


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